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25.01.2023 - 12:57
“Non attacco e non attaccherò Mario Conte. Solo un folle potrebbe sostenere che a Treviso si viva male e che non sia una città bellissima. Ho scelto, però, di accettare l'invito a candidarmi perché sono convinto che ci possa essere di più, che la nostra realtà debba crescere per qualità della vita, servizi, innovazione; abbiamo tutte le carte in regola per essere una capitale europea in termini di sostenibilità, cultura, vivibilità: non cogliere queste opportunità significa mancare di prospettiva, di visione, di futuro”.
Parole, quelle di Giorgio De Nardi, candidato civico, sostenuto da partiti e movimenti che non si riconoscono nell'attuale amministrazione, che hanno riacceso una speranza nel mondo moderato, riformista e progressista trevigiano.
“In questi mesi ho studiato molto e incontrato moltissime persone. Se vogliamo far compiere un reale salto di qualità a Treviso, infatti, servono contenuti, progetti concreti, idee solide; non sarei in grado di condurre una campagna elettorale di slogan e polemiche. Del resto io sono e rimango fortemente ancorato alla mia natura di civico - di cittadino, imprenditore, sportivo – che si mette a disposizione: a me interessa la politica intesa come strumento per migliorare la vita delle persone, non i suoi riti o condizionamenti. Ringrazio tutte le forze politiche, le associazioni, i mondi organizzati, le tante donne e i tanti uomini che mi hanno chiesto di compiere questo passo e assicurato il proprio sostegno. A loro garantisco che resterò Giorgio De Nardi con tutto il mio impegno e la mia passione, certamente libero da condizionamenti e tattiche. Il fatto che le forze che mi sostengono abbiano condiviso questa mia impostazione mi da molta fiducia: possiamo fare un ottimo lavoro per Treviso”, spiega il candidato che aggiunge: “Oggi il centro di Treviso ha meno della metà degli abitanti che aveva soltanto vent'anni fa: stiamo perdendo cittadini e talenti perché manca un progetto di città, non siamo in grado di garantire innovazione, non c'è stato il coraggio di dare risposte nuove ai cambiamenti in atto in termini ambientali, di politiche per la casa e le famiglie, di opportunità per le giovani generazioni, di sicurezza, di disagio sociale, di lavoro, negozi sfitti, di trasporti, traffico, piste ciclabili e di qualità della vita dei quartieri. In questo senso servono visione e coraggio ma soprattutto dialogo e concertazione. Serve un sindaco che ascolti tutti i cittadini, che scelga di andare con coraggio in profondità, che scelga veramente di esserci e non che sia soltanto presente”.
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