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Elezioni Regionali
21.10.2025 - 14:46
Giovanni Manildo @facebook Giovanni Manildo
«Il Veneto deve tornare a essere una terra dove si sceglie di restare». Parte da questo principio la proposta di Giovanni Manildo, candidato alla presidenza della Regione per il centrosinistra, che ha presentato a Mestre, di fronte al Campus Ca’ Foscari, la prima delle sue sette azioni strategiche per il futuro del territorio.
Al centro del suo intervento, un nuovo “Contratto d’ingresso” rivolto ai giovani e alle imprese: uno strumento economico e simbolico pensato per dare valore al lavoro giovanile, favorire l’autonomia e contrastare la fuga dei cervelli.
La misura prevede borse regionali di accompagnamento fino a 600 euro mensili per integrare gli stipendi nei primi anni di carriera. In particolare, 500 euro per apprendisti degli Istituti Tecnici Superiori (ITS) e 600 euro per i neolaureati magistrali nei primi due anni lavorativi.
«Con un fondo regionale da 35 milioni di euro, possiamo finanziare ogni anno 5.000 borse, iniziando dalle piccole imprese», ha spiegato Manildo. «Una leva concreta per portare, ad esempio, lo stipendio di un neolaureato da 1.488 euro a circa 2.000 euro netti, avvicinando i livelli retributivi a quelli europei. Questo non è assistenzialismo, ma un vero investimento sul capitale umano della nostra regione».
Il “Contratto d’ingresso” rappresenta una risposta diretta all’esodo dei giovani veneti: solo nel 2024, ha sottolineato il candidato, oltre 16.000 persone hanno lasciato il Veneto, metà delle quali tra i 18 e i 39 anni. «In vent’anni i numeri dell’emigrazione giovanile si sono moltiplicati per dieci. Una ferita che è economica, sociale e culturale».
Ma la proposta non è isolata. Manildo ha tracciato una visione più ampia, che unisce misure per l’occupazione, la casa, la mobilità e la natalità. Tra le iniziative annunciate:
Un piano casa regionale con canoni calmierati per giovani e lavoratori;
Trasporto pubblico a tariffe agevolate per studenti e dipendenti;
Nidi a costo zero, seguendo modelli già applicati con successo a Vicenza;
Il rafforzamento della sanità pubblica, come presidio di qualità della vita e diritto universale.
«Essere competitivi non significa solo attrarre investimenti, ma anche garantire benessere, fiducia e sicurezza sociale. Solo così – conclude Manildo – giovani, famiglie e imprese potranno tornare a vedere nel Veneto un futuro possibile».
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