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A Padova Alberto Stefani chiude la campagna elettorale alla presenza dei vertici nazionali del centrodestra

Gran Teatro Geox gremito per la chiusura della campagna elettorale del centrodestra a sostegno di Alberto Stefani, che ribadisce un messaggio improntato alla sobrietà e alle priorità su sanità, sociale, giovani e imprese

A Padova Alberto Stefani chiude la campagna elettorale alla presenza dei vertici nazionali del centrodestra

Foto: Nicola Fossella

Dove tutto è iniziato. In tantissimi hanno partecipato oggi, martedì 18 novembre, al Gran Teatro Geox di Padova per la chiusura della campagna elettorale del centrodestra guidato dal candidato Alberto Stefani. Un teatro gremito e un messaggio improntato alla sobrietà: così il candidato ha scelto di chiudere l’ultimo atto prima delle elezioni regionali del 23 e 24 novembre. L’obiettivo dichiarato è quello di mantenere un confronto civile; la sfida, governare le transizioni che attendono la regione.

Presenti i vertici della coalizione: Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia e presidente del Consiglio; i vicepremier Matteo Salvini, segretario della Lega, e Antonio Tajani, leader di Forza Italia; Maurizio Lupi di Noi Moderati; Antonio De Poli dell’UDC; e il presidente uscente della Regione Veneto, Luca Zaia.

Stefani, candidato alla presidenza del Veneto, ha toccato i temi di sanità, giovani, lavoro e imprese.

«Abbiamo concluso la campagna elettorale con la coalizione unita», ha dichiarato dal palco, rivendicando lo stile scelto per questa competizione: «Abbiamo fatto campagna in mezzo alla gente, senza attaccare nessuno e senza fare polemica. Lo avevamo promesso e continueremo così qualora i veneti scegliessero noi». Stefani ha poi illustrato le priorità del programma:
«Oggi abbiamo ribadito il nostro progetto per il futuro, che parte dal sociale e dalla sanità. I trend demografici sono chiari: la popolazione è sempre più longeva e per questo dobbiamo progettare i servizi socio-assistenziali dei prossimi anni. Vogliamo residenze sociali per anziani integrate nelle comunità, luoghi che promuovano l’invecchiamento attivo; più assistenza domiciliare, più telemedicina e strumenti per ridurre le liste d’attesa e gli accessi impropri al pronto soccorso. Serve poi attenzione ai servizi per la prima infanzia e ai servizi educativi, che in Veneto per due terzi sono paritari e parrocchiali e rappresentano un valore aggiunto. Nel programma ci sono anche un piano casa per i giovani, la rigenerazione urbana, il taglio della burocrazia per le imprese e una maggiore integrazione tra scuole professionali, istituti tecnici e mondo produttivo. Un altro tema per me molto caro è quello dei caregiver. Mi piacerebbe che la prima legge da approvare insieme al Consiglio regionale, qualora i veneti decidessero di affidarci la guida della Regione, fosse proprio quella dedicata ai caregiver».

Gli interventi dei leader della coalizione

Davanti a una sala gremita, la premier Giorgia Meloni ha parlato di “staffetta” con il governatore uscente, sottolineando l’importanza della continuità amministrativa. Ha valorizzato l’entusiasmo del pubblico come spinta per proseguire l’azione dell’esecutivo e per far crescere ulteriormente il Veneto, chiedendo compattezza alla coalizione. Al centro del suo intervento, l’appello a «accompagnare Stefani» per garantire «altri anni di buon governo».

Antonio De Poli (Udc): «Questo è il Veneto che conta, che sa fare, concreto, che sta tra la gente, che lavora e costruisce. Il Veneto che ha attenzione verso i più fragili, giovani e anziani. Vogliamo una sanità che guarda al futuro, politiche attente ai più fragili e ai territori. Il sociale e la sanità sono le priorità assolute del nostro programma».

Matteo Salvini (Lega): «Lo dico ai candidati: questi sono i giorni più importanti, da qui a lunedì pomeriggio. Perché l’obiettivo — e lo dico con sobrietà, umiltà e scaramanzia — non è vincere, ma stravincere in Veneto. Oggi è una giornata storica per tutto il centrodestra e per tutto il Veneto, in particolare per la Lega. Dopo trent’anni di battaglie, di impegno, di gazebo, il referendum e la firma dell’intesa per l’autonomia rappresentano un passaggio di libertà, modernità e progresso. Grazie ai due milioni di cittadini che ci hanno permesso di arrivare fino a qui. Stamattina ero a Cortina: nessuno credeva che dopo settant’anni saremmo riusciti a riportare le Olimpiadi in Veneto e in Lombardia. Ci siamo riusciti, e lo abbiamo fatto giocando in trasferta, quando la Lega era al governo con i professionisti del “no”, i Cinque Stelle. Grazie alle Olimpiadi il mondo guarderà alle Dolomiti. E oggi, con il sindaco di Belluno, abbiamo visto la nuova stazione in fase di ristrutturazione e le varianti in Cadore. Mentre la sinistra chiacchiera, noi abbiamo venti miliardi di euro di cantieri aperti in tutto il Veneto: strade, autostrade, ferrovie, dal porto di Venezia all’alta velocità, fino alle case popolari».

Antonio Tajani (Forza Italia): «Dobbiamo fare una scelta coraggiosa verso il nucleare. Dobbiamo avere una grandissima politica industriale in Italia e in Europa per fare di tutto perchè le imprese venete siano in grado di investire sempre di più».

Maurizio Lupi (Noi Moderati) ha posto l’accento sul percorso fatto dalla coalizione nelle settimane precedenti:
«Siamo stati in Puglia, poi in Campania e oggi chiudiamo in Veneto. Qui si vede la nostra idea di politica: quando si riceve la fiducia, si governa e si fanno le cose per bene, con la “moralità del fare” che garantisce continuità nell’azione di governo».

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