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EMERGENZA CASA. BASSAPADOVANA 1/4
10.04.2025 - 10:36
Monselice, alloggi Ater a San Bortolo
A Monselice sono sempre più numerosi gli inquilini che perdono la casa perché non riescono a pagare l’affitto. Un fenomeno in crescita che ha delle importanti implicazioni sociali e richiede interventi da parte delle istituzioni. “Nel corso degli ultimi anni - racconta Rossella Molon, assessore al sociale del Comune di Monselice - i servizi sociali stanno registrando nel nostro territorio un considerevole aumento dei nuclei familiari in situazione di emergenza abitativa, a causa di numerose persone e famiglie che sono oggetto di procedure di sfratto”. Anche per far fronte a questa criticità il Comune intende investire sul patrimonio immobiliare pubblico e cercare di destinare quanti più alloggi possibili a chi ne ha diritto.
“Alla fine del 2024 - continua l’assessore - è stato aperto il bando di concorso per l’accesso all’Edilizia Residenziale Pubblica. Sono pervenute oltre 100 domande, la cui graduatoria è in fase di elaborazione da parte di Ater e verrà pubblicata nei prossimi mesi sui canali istituzionali dei due enti.
Attualmente nel territorio comunale sono presenti più di 300 alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica, tra cui 180 alloggi di proprietà del Comune di Monselice ed alloggi di proprietà dell’Ater di Padova.
Monselice, insieme a Piove di Sacco, è il comune con il numero più elevato di alloggi di edilizia residenziale pubblica e il problema maggiore è quello di riuscire a garantire le manutenzioni e le ristrutturazioni, in modo da avere un numero adeguato di appartamenti da assegnare.
“Abbiamo circa un 10% di alloggi di proprietà comunale destinati all’edilizia popolare che sono sfitti - osserva Molon - perché richiedono interventi di manutenzione straordinaria, ma a causa della elevata morosità mancano risorse per eseguire i lavori di sistemazione. Stiamo procedendo con un piano di vendita degli alloggi per le persone che hanno manifestato l’interesse ad acquistare, allo scopo di recuperare nuove entrate per procedere alla ristrutturazione di quelli più datati”, conclude l’assessore.
Per quanto riguarda i tempi di attesa per l’assegnazione ci vogliono mediamente dai 6 ai 7 mesi. “I tempi sono stabiliti dalla normativa regionale - ricorda Tiberio Businaro, presidente dell’Ater di Padova -. Dal momento in cui si fa il bando c’è un’istruttoria con i tempi per le osservazioni, gli eventuali ricorsi fino ad arrivare alla graduatoria finale. È un percorso articolato che viene gestito dai Comuni, noi possiamo seguirli e non vediamo l’ora di assegnare gli alloggi, qualora fossero disponibili. Non è certo nostra volontà lasciare gli alloggi sfitti.” Per gli appartamenti vuoti in attesa di ristrutturazione Businaro aggiunge: “Nessuna Ater riesce ad avere la capacità finanziaria per riattare tutti gli alloggi, la sostenibilità non c’è, per questo servirebbe una iniezione di denaro pubblico. Laddove c’è la possibilità di avere dei contributi pubblici noi ci aggrappiamo subito e partiamo con gli interventi. Incrementando il numero degli alloggi disponibili si riuscirebbe invece a scorrere la graduatoria e ad assegnare un posto anche a chi ha l’Isee più alto e quindi paga un canone maggiore. Questo porterebbe più risorse alle Ater che potrebbero così avere più disponibilità per le manutenzioni. Servirebbe un piano casa nazionale, ma sono decenni che non si fa.”
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