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EMERGENZA CASA. VICENZA 2/4
11.04.2025 - 10:31
«Per fortuna il mercato immobiliare residenziale del vicentino può contare sulle compravendite, perché se le nostre agenzie dovessero vivere solo di affitti ci sarebbe ben poco da stare allegri». Elena Costa, presidente provinciale degli agenti immobiliari Fimaa-Confcommercio Vicenza, non gira attorno al problema. «Per quanto riguarda le locazioni Vicenza ha sempre potuto contare sugli americani e sulla loro necessità di trovare una collocazione, visto che il villaggio americano e la base Ederle non offrivano molte opportunità. Se in passato questo è stato un problema relativo per chi era in cerca di case in affitto, oggi per tutta una serie di circostanze (vedi articolo di apertura, Ndr), viene a pesare. Infatti, potendo contare su un contributo da parte del Governo statunitense, i dipendenti delle Basi americane hanno sempre potuto sostenere prezzi più alti, il che in qualche modo ha “drogato” il mercato, che in parte è in sofferenza anche per questa ragione. Speriamo che una volta conclusi i lavori di costruzione delle nuove palazzine abitative all’interno della caserma Ederle, parte del personale possa rientrare, liberando così un buon numero di case, villette e appartamenti». Nell’attesa Vicenza sta perdendo attrattività. A cercare una sistemazione, infatti, non ci sono solo gli studenti universitari, ma anche moltissimi impiegati statali, operatori sanitari, ecc, vincitori magari di concorsi, che a causa della difficoltà a trovare casa e dei prezzi troppo elevati, appena possono si fanno trasferire altrove, il che crea notevoli problematiche e carenze di personale in luoghi strategici come le scuole, l’Inps, gli ospedali e molti altri enti.
«Stiamo vivendo un vero e proprio corto circuito – spiega la presidente Costa -. La domanda c’è ed è elevata, anche per chi vuole comprare, ma non riesce ad essere soddisfatta: le nuove abitazioni hanno prezzi che pochi possono permettersi, perché i costi di costruzione sono aumentati. Così chi vuole cambiare casa passando al nuovo, spesso non lo fa e rimane dov’è, facendo sì che il mercato dell’usato sia sempre più carente di offerta». Un circolo vizioso penalizzante per i giovani in cerca di prima casa, che trovano poca disponibilità di immobili e anche quando individuano qualcosa da riattare, si trovano di fronte a costi di ristrutturazione elevati e spesso desistono. Anche da qui la crescente domanda di locazioni: «Purtroppo – conclude Costa -, dobbiamo fare i conti anche con la ritrosia dei proprietari ad affittare, un po’ per la nota ragione degli affitti brevi turistici, di gran lunga i preferiti, e molto anche perché temono la lentezza nella procedura degli sfratti, in caso di affittuari morosi».
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