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Dalla collaborazione tra Avis e Legambiente prende il via il progetto “Green Blood”

Un progetto innovativo che coinvolge giovani e famiglie in percorsi educativi dedicati alla salute, alla donazione e alla sostenibilità ambientale

Dalla collaborazione tra Avis e Legambiente prende il via il progetto “Green Blood”

Presentato il 25 settembre nella sede di Avis regionale del Veneto a Treviso, il progetto “Green Blood”, avviato oggi 30 settembre, offrirà a oltre 500 studenti e studentesse, tra i 14 e i 17 anni, l’opportunità di partecipare a percorsi di cittadinanza attiva e dono per sé, l’altro, la comunità e l’ambiente. Alla base dell’iniziativa, il concetto di salute “a tutto tondo”: coltivare la propria salute attraverso corretti stili di vita, aderire alla donazione di sangue e plasma come gesto a favore della salute dei malati, nonché l’importanza di preservare l’ambiente per stare bene e l’altruismo come fattore di benessere per la comunità. L’iniziativa vede Avis Veneto come capofila e Legambiente Veneto in qualità di partner. Ricchissimo il calendario di attività che prevede oltre 80 tra laboratori in classe e incontri con la cittadinanza che abbracceranno tutte le province della nostra regione.

La formazione scolastica avverrà in classe; gli istituti che aderiscono a Green Blood sono gli Istituti Paritari Filippin di Pieve del Grappa, le sedi Enaip di Padova, Dolo (VE), Vicenza, Verona, Rovigo. Il progetto è finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri (Dipartimento delle Politiche della famiglia).

Vanda Pradal, presidente di Avis Veneto, afferma: “Come Avis Regionale del Veneto, in qualità di capofila, sentiamo il progetto Green Blood come profondamente affine al nostro operato e siamo orgogliosi di avere al nostro fianco Legambiente Veneto come partner. Mai come oggi, infatti, dobbiamo declinare nel concreto la necessità di custodire la salubrità dell’ambiente che ci circonda per preservare anche la nostra salute di cittadini e cittadine, nonché di donatori e donatrici. Questo intento risponde anche alla missione del dono del sangue e plasma che, come Avis, svolgiamo quotidianamente per migliorare la salute di chi riceve il nostro gesto. Un altro punto di forza di Green Blood è dato dal doppio coinvolgimento di studenti e adulti, si parlerà ai ragazzi per arrivare anche alle loro famiglie. In un momento in cui molti pensano al “proprio Io”, creare un dialogo costruttivo tra le generazioni, favorito da insegnanti ed educatori, getta una base di speranza per il futuro“.

Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto: “Con il progetto Green Blood vogliamo sensibilizzare le giovani generazioni sull'importanza dei piccoli gesti quotidiani di cura e rispetto verso l'ambiente, se stessi e gli altri, fornendo strumenti per comprendere la complessità del sistema ecologico e sociale in cui viviamo. Le sfide ambientali e sociali richiedono una visione ampia e sistemica perché ogni singola azione può avere impatti molteplici su questioni apparentemente distinte (come ambiente, salute, economia e welfare) ma in realtà fortemente interconnesse. In questo senso il lavoro di squadra tra Avis e Legambiente mira ad ispirare e far comprendere l'importanza dell'agire sinergico come individui e come comunità per costruire un futuro sostenibile e inclusivo per tutti”.

Nei prossimi mesi, il progetto si concretizzerà in sette azioni salienti per un totale di 20 laboratori e oltre 60 incontri:

  • 10 laboratori sul “Dono verso sé e verso gli altri” (per studenti delle scuole superiori)
  • 10 laboratori di “Cittadinanza attiva ed educazione ambientale” (per studenti delle scuole superiori)
  • 20 incontri per insegnanti, educatori e tutor collegati alle attività negli istituti scolastici coinvolti
  • 10 incontri per genitori sul benessere psicologico e sociale di preadolescenti e adolescenti con spunti di riflessione e consigli per una nuova genitorialità
  • 12 incontri formativi online per insegnanti dedicati agli strumenti educativi
  • 10 incontri su temi ambientali per genitori, insegnanti e formatori delle scuole partecipanti 
  • 8 incontri in presenza su temi educativi 

A dare supporto saranno le Avis Provinciali nel presentare il progetto alle scuole del loro territorio, invitando genitori e insegnanti a iscriversi agli incontri online che si svolgeranno tra marzo e aprile 2025.

Stando ai dati del 2023, nel nostro Paese sono sempre meno giovani che decidono di iniziare a donare il sangue. A livello globale, invece, in base ai dati dell’OMS, il 33% dei donatori sono donne e i giovani sono più numerosi nei Paesi a medio e basso reddito. 

Nei dati illustrati dal direttore del Centro Nazionale Sangue Vincenzo De Angelis, è tornato a crescere il numero dei donatori giovani. Per la prima volta da almeno dieci anni, i donatori compresi nella fascia d’età tra i 18 e i 45 anni sono aumentati di circa 7mila unità rispetto all’anno precedente. Un risultato sicuramente positivo che però rientra in una tendenza ultradecennale all’invecchiamento della popolazione dei donatori, tendenza che trova conferma nel confronto con gli anni precedenti. Nel 2023 i donatori tra 18 e 45 anni hanno rappresentato infatti il 50,7% del totale, solo 5 anni prima, nel 2018, tale percentuale era del 55%.

Il cosiddetto “ricambio generazionale” continua a tardare. 

A livello generale il 2023 ha segnato una lieve crescita nel numero totale dei donatori di sangue, che sono aumentati di 20mila unità rispetto al 2022 superando quota 1.670.000. Segno “+” anche per il numero delle donazioni (+36mila rispetto al 2022), che sono state oltre 3 milioni in un anno. Si conferma così l’importanza della generosità della popolazione italiana dei donatori che hanno garantito anche quest’anno l’autosufficienza del Paese in materia di globuli rossi e la possibilità di effettuare circa 2 milioni e 837mila trasfusioni a una media di 1.748 pazienti al giorno.

In netta crescita anche i numeri della raccolta di plasma, che con gli oltre 880mila chili conferiti all’industria farmaceutica per la produzione di plasmaderivati, ha totalizzato il record di raccolta nella storia italiana. Paradossalmente, nonostante l’aumento del 4% registrato nel 2023, l’obiettivo dell’autosufficienza in materia di plasmaderivati resta ancora lontano. A pesare in particolare su questo dato è il fortissimo aumento nella richiesta di questo tipo di farmaci, in particolare delle immunoglobuline. Basti pensare che nonostante il livello record della raccolta, le donazioni dei donatori italiani hanno coperto circa il 62% del fabbisogno di immunoglobuline. Nel 2022, che per la raccolta di plasma è stato un anno nero, la quota di autosufficienza in materia di immunoglobuline era stata del 64%.

Giulia Sciarrotta 

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