Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

Cultura e spettacolo

Flavio Insinna e Giulia Fiume protagonisti di Gente di facili costumi al Teatro Toniolo

Una commedia inedita sulla contrapposizione tra sogni e realtà, firmata da Nino Marino e Nino Manfredi, in scena dal 7 al 9 febbraio per la Stagione di Prosa del Comune di Venezia

Festival delle idee: un viaggio tra musica, filosofia e scienza al teatro Toniolo di Mestre

Teatro Toniolo di Mestre

Un nuovo appuntamento con la commedia al Teatro Toniolo di Mestre arricchisce la Stagione di Prosa organizzata dal Settore Cultura del Comune di Venezia, in collaborazione con Arteven Circuito Multidisciplinare Regionale. Da venerdì 7 a domenica 9 febbraio, il palcoscenico accoglierà Gente di facili costumi, una pièce scritta da Nino Marino e Nino Manfredi, diretta da Luca Manfredi. Protagonisti dello spettacolo saranno Flavio Insinna e Giulia Fiume, che daranno vita a un confronto ironico e profondo tra due mondi apparentemente lontani.

In scena, Anna, una prostituta dal cuore sognatore che desidera diventare giostraia, e Ugo, un intellettuale frustrato che vive nella sua solitudine e che aspira a fare un film d’autore. La loro storia prende il via una notte, quando Ugo, stanco di essere disturbato dai rumori provenienti dal piano di sopra, si reca da Anna per lamentarsi. Ma la conversazione prende una piega inaspettata, quando la disattenzione della donna provoca un incidente che costringerà Ugo a trasferirsi temporaneamente nell'appartamento di Anna, dove inizierà una convivenza forzata tra malintesi e momenti di tenerezza.

La pièce, messa in scena per la prima volta nel 1988 con lo stesso Nino Manfredi nel ruolo di Ugo, resta una delle opere più significative del teatro italiano. Con uno sguardo acuto sulla società contemporanea, Gente di facili costumi esplora temi universali come l'onestà, la dignità e il rispetto dei valori umani, che appaiono sempre più minacciati in una realtà in cui l'utile sembra prevalere su tutto il resto. L'autore stesso, Nino Manfredi, definiva la sua commedia come un viaggio paradossale attraverso questi dilemmi etici, dove l'interazione tra i due protagonisti diventa metafora di un mondo che, purtroppo, svende i suoi valori più alti.

Con un mix di risate e riflessioni, la rappresentazione non manca di far riflettere lo spettatore sulla continua dicotomia tra sogno e realtà, tra il bello e il brutto di una società che si evolve, ma a volte in direzioni scomode.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione