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Hedda: un'interpretazione contemporanea di Hedda Gabler di Henrik Ibsen

Una riflessione sulla manipolazione, il potere e il desiderio di libertà

Hedda: un'interpretazione contemporanea di Hedda Gabler di Henrik Ibsen

Perché una storia che ruota attorno a una donna capace di manipolare le persone e spingere la trama verso esiti drammatici, ambientata in Norvegia nel 1891, dovrebbe suscitare interesse nel pubblico odierno? Questa è la domanda che l'autrice australiana Melissa Bubnic si è posta nel 2018, quando ha scritto Hedda, una riscrittura della celebre Hedda Gabler di Henrik Ibsen, commissionata dal Queensland Theatre di Brisbane. Il testo rappresenta una rilettura originale del dramma, portando la storia in una dimensione più vicina al nostro tempo.

Seppur spostandoci dalla Norvegia alla nostra Italia, la domanda rimane valida: cosa ci affascina ancora oggi di Hedda Gabler, personaggio inquieto, profondo e anti-eroico, ma così carismatico da spingere Eleonora Duse a voler essere la prima attrice italiana a interpretarlo nel 1898?

Lo spettacolo in scena al Teatro Maddalene offre una riscrittura in cui, come spiega Bubnic nella prefazione, Hedda cerca di affermare la propria libertà e autonomia, tentando di vivere come desidera. L'azione si sviluppa in un mondo dominato dalla malavita, dal commercio delle anfetamine e dalla speculazione edilizia, settori tradizionalmente governati dagli uomini. Qui, però, è Hedda a emergere come figura di potere. O forse, più semplicemente, è lei ad avere una "fame" di successo e dominio che la rende capace di travolgere tutto ciò che le si frappone.

La sua condotta, carica di una costante eccitazione, ricorda quella dei visionari: gli imprenditori, gli artisti e chiunque si trovi a intraprendere nuove vie, rompendo schemi precedenti. La domanda che sorge spontanea è: il suo comportamento è quello di una donna con il “cervello da maschio”, una sorta di Clitennestra moderna? E le donne che raggiungono il potere non diventano forse simili agli uomini?

La risposta è chiara: il potere non ha una connotazione di genere. Il potere è potere.

Lo spettacolo, che si terrà al Teatro Maddalene il 14 e il 15 febbraio 2025, promette di portare in scena un’esperienza intensa, accompagnata da effetti speciali, tra cui luci stroboscopiche, macchina del fumo e la simulazione di uno sparo. L'interpretazione di questo testo, che unisce tradizione e modernità, invita il pubblico a riflettere sul concetto di potere e sulla sua pervasività, senza distinzioni di genere.

Il biglietto per lo spettacolo è incluso nell'abbonamento “Nuove Drammaturgie Pt. 1”, che consente di assistere anche a Test your writing e alla prima replica di Appena prima dell'ultimo accordo a soli 18€. Un'opportunità imperdibile per gli appassionati di drammaturgia contemporanea che vogliono esplorare nuove prospettive.

La produzione di Hedda è firmata dal TSV – Teatro Nazionale, con la regia di Francesca Merli e l'interpretazione di un cast ricco e variegato, tra cui Angelo Callegarin, Alex Cendron, Irene Curto, Giacomo Martini, Miriam Russo, Laura Serena, Samantha Silvestri. Le musiche sono di Giacomo Benvenuto e le luci sono curate da Francesca Merli. La sarta Laura Migliorini e l'elettricista Marco Calzolari completano il team di lavoro. Il progetto fa parte dell'iniziativa speciale “Donna Duse”, promossa dal Ministero della Cultura, ed è stato concesso dall'Agenzia Danesi Tolnay.

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