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#GiovanioltrelaSM l’evento dedicato ai giovani con sclerosi multipla, neuromielite ottica, MOGAD e altre patologie correlate

Nuove Prospettive per affrontare la malattia e guardare con fiducia al futuro

Si terrà a Roma nei giorni 30 novembre e 1 dicembre il convegno nazionale #GiovanioltrelaSM, promosso da AISM, con il patrocinio di ANIMO, che si svolge dal 2009 ed è un’importante occasione per condividere e confrontarsi con altri ragazzi ed esperti. Durante i vari incontri, speaker d’eccezione offriranno nuovi punti di vista e ispirazioni, per coltivare la curiosità e creare nuove opportunità. 

Sono 34mila i giovani affetti da sclerosi multipla in Italia e, di questi, il 50% ha un’età compresa fra i 20 e i 40 anni. Si tratta di una malattia che colpisce il sistema nervoso centrale e quando viene diagnostica causa un profondo smarrimento e stress. 

Per incoraggiare i giovani ragazzi, l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla ha ideato il Progetto Giovani e ha creato una comunità interconnessa grazie agli eventi e ai social media. 

Soprattutto nel momento della diagnosi, i ragazzi esprimono la necessità di un supporto psicologico e spesso chiedono di poter accedere a terapie riabilitative personalizzate. Non esiste una soluzione unica adatta a tutti e garantire una buona rappresentatività dei pazienti coinvolti nella ricerca scientifica significa garantire un accesso equo a tutte le diverse esperienze di malattia. Per avere un’idea più precisa possibile del vissuto del pazienti e dei loro bisogni, Paola Zaratin, Direttore Ricerca Scientifica della Fondazione Italiana Sclerosi Multipla (FISM), afferma: “Se il ‘paziente esperto’ può fare da ponte tra la scienza e la comunità di pazienti […] in una visione più moderna di patient engagement, fare da ponte deve essere una responsabilità condivisa da tutti gli attori del sistema, che non deve e non può essere delegata solo a singoli. Ne va dell’efficacia stessa della ricerca, che dipende da una comprensione quanto più estesa possibile dell’esperienza di malattia delle persone, tanto più nell’era della medicina personalizzata […]”. 

“Serve una nuova scienza con la persona e della persona, ispirata al modello di Ricerca Innovazione Responsabile MULTI-ACT”, riprende Zaratin. “Possiamo farlo e dobbiamo farlo. Non si può fare salute del cervello, prevenzione, modulare la progressione di malattie croniche e degenerative e croniche, se non si è capaci prima di tutto di fare questo”.

Giulia Sciarrotta 

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