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Il fascino dell’errore diventa arte: a Roncade la mostra “Glitch is God!”

L'arte digitale incontra il caos creativo

Corso di Pittura Collettiva: Un Viaggio nell'Arte Contemporanea a Badia Polesine

Foto di repertorio

Quando il difetto diventa linguaggio e l’errore si fa bellezza, nasce una nuova forma di espressione. È questo il cuore pulsante di “Glitch is God!”, la personale di Mauro Lovisetto, in mostra dal 12 aprile al 15 giugno 2025 presso il Wine Creative Lab 47 Anno Domini (via Treviso Mare, 2). L’inaugurazione ufficiale è prevista sabato 12 aprile alle ore 17.30. L’ingresso è libero, e l’esposizione sarà visitabile dal lunedì al sabato, dalle 9 alle 19.

Il glitch come estetica del caos

La mostra, curata da Roberta Gubitosi, propone una riflessione originale sul concetto di glitch, l’errore digitale per eccellenza: un disturbo nei dati, un’anomalia visiva, uno “scarto” informatico che diventa, nelle mani dell’artista trevigiano, nuovo alfabeto visivo. Lovisetto abbraccia pienamente questa instabilità per generare immagini inaspettate, in bilico tra controllo e casualità. Il risultato è una galleria di opere che si scompongono, si deformano, si ricompongono davanti agli occhi dello spettatore, ribaltando ogni certezza percettiva.

Tre serie, una sola filosofia: celebrare l’imperfezione

Il percorso espositivo si articola in tre serie principali:

  • Invisible Monsters – Ritratti alterati di amici e volti comuni diventano metafore della frammentazione dell’identità nell’era digitale. Le fisionomie si dissolvono in un flusso glitchato che racconta l’instabilità dell’io contemporaneo.

  • Pop Glitch – Le icone della cultura pop e cinematografica vengono reinterpretate attraverso cromie esplosive e texture disturbate, in un gioco visivo che disorienta e incuriosisce.

  • Glitch Rinascimentale – I grandi capolavori dell’arte classica vengono proiettati in una dimensione distorta e fuori dal tempo: il passato riletto dal caos del presente, svuotato di riferimenti storici e immerso in un’estetica post-digitale.

Un’estetica in movimento

Le opere di Lovisetto non chiedono di essere semplicemente guardate, ma vissute come esperienze di mutazione. Ogni glitch diventa una finestra su un mondo dove l’immagine perde il suo ordine tradizionale per aprirsi a infinite letture. È il caos a generare significato, e l’errore si fa portavoce di un’estetica nuova, più libera, fluida e sorprendente.

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