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Castelfranco, continua la rassegna pensata dai giovani per i giovani “É ok non essere ok” 

Una kermesse ricca di eventi tra workshop, speed date e performance per parlare di salute mentale  

Castelfranco, continua la rassegna pensata dai giovani per i giovani “É ok non essere ok” 

Ansia, disturbi alimentari, sessualità e disagio giovanile. Sono argomenti ancora troppo spesso trascurati, messi da parte e considerati un tabù. Ed è proprio nell’ottica di scardinare questi pregiudizi che nasce “è ok non essere ok”, un ciclo di eventi frutto della sinergia tra la Cooperativa L’Incontro, attiva a Castelfranco Veneto con progetti a sostegno delle persone con disabilità e il collettivo giovanile Genze, che dal 2022 anima il panorama culturale del territorio. La rassegna, con il supporto di Prodeco Pharma e il patrocinio del comune di Castelfranco, si inserisce all’interno del progetto F.I.L.O, finanziato dalla Regione Veneto con l’obiettivo di offrire alla cittadinanza uno spazio sicuro, inclusivo e non giudicante, dove potersi esprimere liberamente e confrontarsi con esperti del settore.

Il messaggio è chiaro: è normale sentirsi strani, fragili e disorientati, soprattutto in una società come la nostra, che mette ragazze e ragazzi nelle condizioni di dover sempre dimostrare qualcosa. In corsa verso standard sempre più irrealistici e sottoposti a una pressione sociale altissima, i giovani spesso si sentono incompresi. Non solo: schiacciati dalla logica della performance, non si sentono più in diritto di esprimere il proprio disagio, che viene spesso minimizzato. Ma “parlare in un contesto aperto aiuta a sentirsi meno soli. È questo lo spirito di “è ok non essere ok”: creare una rete in cui ognuno possa sentirsi accolto”. Con queste parole Mikal Fol, fondatrice di Genze, esprime il cuore pulsante dell’intera rassegna, che fino a giugno animerà il territorio con giornate intense e ricche di spunti.

Emozioni, sessualità e rapporto con il corpo saranno i protagonisti di due workshop che si terranno domenica 18 maggio allo spazio Zephiro. Ad aprire le danze Luna Pagnin, conosciuta sui social come spazio lunare, che affronterà il delicato tema dei disturbi alimentari nel laboratorio “Costruisci la tua cassetta degli attrezzi emotiva e relazionale”. Parallelamente, i partecipanti potranno assistere al workshop “Abitare il corpo” di Sara Bravin, che, attraverso la danza, invita a cercare una connessione armonica con il proprio fisico. La giornata proseguirà con una performance inedita e un talk dell’attrice Erica Pianalto, che porterà sul palco una riflessione profonda sul tema della disabilità in relazione alla sessualità. A chiudere il week end lo psicologo e sessuologo Livio Ricciardi, con il talk “Ma come ci si ama?”. E poi spazio alla leggerezza, con un dj set per stare in compagnia e fare festa tutti insieme.

Il 25 maggio la rassegna si sposterà in un angolo nascosto tra le mura di Castelfranco, per uno degli appuntamenti più originali dell’intero programma: uno speed date psicologico. In un giardino segreto e suggestivo, tra cuscini, teli e musica di sottofondo, i partecipanti avranno la possibilità di parlare a tu per tu con psicologhe, in brevi sessioni da dieci minuti ciascuno. Un’occasione per chiedere informazioni, ricevere consigli e avvicinarsi al mondo della psicoterapia senza l’obbligo di una prima seduta formale.

A concludere la rassegna un appuntamento pensato per riflettere sulle sfide della genitorialità con Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta dell’età evolutiva, che nella serata del 18 giugno sarà ospite al Prodeco Pharma con “L’età dello tsunami. Come sopravvivere a un figlio preadolescente”. Un calendario ricco e variegato, pensato dai giovani per i giovani ma aperto a tutta la cittadinanza: “Ci auguriamo che queste attività possano influenzare positivamente chi partecipa— spiega Mikal Fol— C'è un gran bisogno di punti di riferimento sicuri e sereni, dove sentirsi liberi, ognuno con le proprie fragilità”.

Un’iniziativa nata quasi per gioco, ma che rappresenta un primo passo verso una narrazione più autentica, dando voce a un bisogno collettivo: “Il titolo “è ok non essere ok”racchiude il nostro desiderio di normalizzare il disagio, renderlo raccontabile, condivisibile e umano— conclude Mikal — La salute mentale è un tema che ci sta davvero molto a cuore”. Per alcuni incontri è necessaria l’iscrizione, che può essere effettuata attraverso i canali social della Cooperativa L’Incontro e di Genze.

Giulia Turato 

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