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Sport e inclusività
25.05.2025 - 09:39
Foto di repertorio
Il calcio come strumento di formazione civile e non solo sportiva. È questo lo spirito di Equal Play, l’iniziativa lanciata in Veneto da Gruppo Polis, con l’appoggio della Regione, del CONI e il contributo scientifico dell’Università di Padova, per contrastare la violenza di genere e promuovere l’educazione al rispetto attraverso lo sport più popolare al mondo.
Protagonista anche l’Arcella, storica realtà dilettantistica padovana, che ha deciso di sottoscrivere il "Patto Equal Play", schierandosi apertamente a favore di un calcio che insegni parità, inclusione e consapevolezza sociale.
Equal Play propone un percorso educativo innovativo che coinvolge oltre cento società sportive, con strumenti pratici per dirigenti, famiglie e piccoli calciatori. Tra questi, kit formativi, video-pillole, materiali dedicati ai bambini dai 6 ai 10 anni e un fumetto educativo realizzato in collaborazione con la Scuola di Comics Mind e due calciatori professionisti selezionati insieme a FIGC e CONI.
Oltre alla sensibilizzazione, c’è anche l’azione: le società aderenti riceveranno materiali gratuiti per incentivare la partecipazione femminile, comprese due settimane di prova per le bambine che vogliono avvicinarsi al calcio.
Il progetto è sostenuto da percorsi educativi misurabili e replicabili, grazie alla supervisione dell’Università di Padova, sotto la guida della professoressa Ines Testoni, docente di Psicologia sociale. L’approccio è quello delle Creative Arts Therapies, che unisce teatro, narrazione simbolica e attività espressive per sviluppare nei giovani empatia, consapevolezza emotiva e capacità di relazione.
L’iniziativa ha ricevuto il sostegno di figure istituzionali come la consigliera regionale Elisa Cavinato, il vicepresidente del CONI Veneto Rossano Galtarossa e il rappresentante della Lega Nazionale Dilettanti Luca De Simoni, tutti concordi nel riconoscere allo sport un ruolo centrale nel promuovere una cultura di parità e rispetto.
La prima fase del progetto riguarda il territorio veneto, ma l’ambizione è di espandere Equal Play a livello nazionale a partire da settembre, accompagnata da una valutazione scientifica dell’impatto sulle comunità coinvolte. È previsto anche un vademecum per facilitare la replicabilità del modello in altri contesti, oltre a un evento conclusivo di restituzione pubblica.
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