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Guerra in Ucraina
20.02.2025 - 16:30
Mentre l’Europa si prepara a commemorare il terzo anniversario dell’invasione russa in Ucraina, la crisi si acuisce con le ultime dichiarazioni dell’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Le sue parole hanno scatenato polemiche e preoccupazioni tra gli alleati occidentali, alimentando il dibattito sulla possibilità di una soluzione diplomatica e sul ruolo della Russia nei negoziati di pace.
In un’intervista alla BBC, Trump ha affermato che la Russia avrebbe "le carte in regola" per partecipare ai colloqui di pace, avendo "conquistato molto territorio". Secondo l’ex presidente, Mosca desidererebbe la fine del conflitto, e il fatto di aver guadagnato posizioni strategiche le conferirebbe un vantaggio nei negoziati.
Queste dichiarazioni hanno suscitato una dura reazione da parte di vari esponenti politici europei. Il ministro francese per l’Europa, Benjamin Haddad, ha respinto le affermazioni di Trump, sottolineando che "l’unico dittatore in questa guerra è Putin", mentre il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è stato definito "un eroe".
Le tensioni tra Trump e Zelensky si sono ulteriormente inasprite quando l’ex presidente USA ha accusato il leader ucraino di aver mancato di rispetto al segretario al Tesoro americano, Scott Bessent, durante una sua visita a Kiev. Secondo Trump, Bessent si sarebbe recato nella capitale ucraina per firmare un accordo sulle risorse minerarie, ma sarebbe stato rifiutato e ignorato da Zelensky, il quale "dormiva". L’accordo, un ricatto che avrebbe garantito agli USA accesso a terre rare ucraine, è stato rigettato dal governo di Kiev, scatenando l’ira di Trump, che ha minacciato di riconsiderare il sostegno all’Ucraina.
Nel frattempo, l’Unione Europea ha ribadito il proprio sostegno all’Ucraina. Il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, ha annunciato che si recherà a Kiev il 24 febbraio, insieme alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, per esprimere solidarietà al "popolo eroico ucraino". Anche il premier spagnolo Pedro Sánchez sarà presente nella capitale ucraina per riaffermare il supporto alla democrazia ucraina e al presidente Zelensky.
La portavoce della Commissione europea, Stefan de Keersmaecker, ha inoltre risposto alle dichiarazioni di Trump, ribadendo che Zelensky è stato "eletto legittimamente in elezioni libere, eque e democratiche" e sottolineando che "l’Ucraina è una democrazia, mentre la Russia di Putin non lo è".
La Russia, da parte sua, ha colto l’occasione per attaccare Zelensky, definendo "inaccettabili" le sue dichiarazioni su Trump e accusandolo di essere sotto l’influenza della disinformazione occidentale. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato che il leader ucraino "si permette di fare affermazioni inappropriate sui leader di altri Stati", aumentando le frizioni diplomatiche.
Nel frattempo, Mosca ha definito "inaccettabile" l’ipotesi di uno schieramento di truppe NATO in Ucraina, rispondendo così ai recenti sviluppi riguardo al possibile coinvolgimento occidentale nel conflitto.
Anche in Italia il dibattito è acceso. Il ministro degli Esteri e segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, ha ribadito il sostegno del governo italiano all’Ucraina, affermando che "l’Unione Europea, l’Ucraina e gli Stati Uniti devono essere al tavolo dei negoziati" e che "le relazioni transatlantiche sono fondamentali".
Pur riconoscendo le tensioni tra Trump e Zelensky, Tajani ha invitato a "non soffermarsi sulle parole" e a mantenere un approccio diplomatico, sottolineando la necessità di lavorare per la pace.
Le recenti dichiarazioni di Trump hanno accentuato le divisioni tra gli alleati occidentali, sollevando interrogativi sulla direzione che prenderà il conflitto nei prossimi mesi. Mentre l’UE continua a rafforzare il proprio sostegno a Kiev, le tensioni con Mosca e le incertezze sulle future politiche statunitensi potrebbero influenzare in modo significativo il corso della guerra in Ucraina.
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