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Condannata Marine Le Pen, appropriazione indebita di fondi UE per la leader dell'estrema destra francese

Condannata 4 anni di carcere e 5 di ineleggibilità la nazionalista euroscettica.

Condannata Marine Le Pen, appropriazione indebita di fondi UE per la leader dell'estrema destra francese

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Marine Le Pen è stata condannata a quattro anni di reclusione per appropriazine indebita di fondi pubblici, di cui due da scontare tramite un braccialetto elettronico, nonché a una sanzione pecuniaria di 100mila euro e a una interdizione dai pubblici uffici della durata di cinque anni con effetto immediato, impedendole così di partecipare alle elezioni presidenziali del 2027. Il verdetto è stato pronunciato dal presidente del tribunale di Parigi, Benedicte de Perthuis. Al momento della lettura della sentenza, Le Pen non era presente in aula. L'ex leader del Rassemblement National (RN) è stata giudicata colpevole di appropriazione indebita di fondi pubblici nell'ambito del caso degli assistenti parlamentari del Front National. Alla fine di novembre 2024, la procura aveva avanzato la richiesta di una condanna a cinque anni di prigione, di cui tre con la condizionale, una multa di 300.000 euro e un periodo di ineleggibilità di cinque anni.

Condannati all'ineleggibilità anche tutti i funzionari eletti.

L'ineleggibilità è soggetta a esecuzione provvisoria, implicando che la pena venga applicata immediatamente in caso di condanna, anche qualora si presenti ricorso in appello. Louis Aliot, vicepresidente del Rassemblement National ed ex compagno di Marine Le Pen, è stato condannato a sei mesi di reclusione senza condizionale e a tre anni di ineleggibilità, sebbene questa ultima sanzione non abbia effetto immediato. Il partito Rassemblement National, già noto come Front National, espressione dell'estrema destra francese, è stato condannato al pagamento di una multa di due milioni di euro, di cui un milione senza la condizionale. Inoltre, al partito nazionalista francese verrà confiscato un milione di euro, importo sequestrato nel corso della procedura giudiziaria.

Il tribunale di Parigi: "Contratti fittizi"

Nove europarlamentari, tra cui Marine Le Pen, insieme a dodici assistenti parlamentari, sono stati dichiarati colpevoli dal tribunale di Parigi per aver stipulato "contratti fittizi". Questo fa parte di un vero e proprio "sistema" di appropriazione indebita all'interno del Rassemblement National, come ha affermato la presidente del tribunale, Bénédicte de Perthuis. "È stato accertato che tutte queste persone lavoravano in realtà per il partito, che il loro deputato di riferimento non aveva affidato loro alcun compito," ha chiarito la magistrata, la quale ha inoltre precisato che tali individui "passavano da un deputato all'altro". Ha concluso aggiungendo: "Non si trattava di condividere il lavoro degli assistenti quanto piuttosto di condividere le risorse dei deputati".

De Perthuis ha avvertito chiaramente: "Sia ben chiaro: nessuno è sotto processo per le loro attività politiche, questo non è il punto centrale. La questione da affrontare riguarda l'esecuzione effettiva dei contratti." Marine Le Pen, secondo la presidente della corte di Parigi che ha emesso le sentenze, "è al centro di questo sistema, sin dal 2009, con piena autorità." Il tribunale ha quantificato il danno totale in 2,9 milioni di euro, poiché il Parlamento europeo si è ritrovato a gestire persone che in realtà operavano per il partito di Le Pen. Marine Le Pen ha abbandonato l'aula prima che venissero enunciate le motivazioni della sentenza e si è allontanata dal tribunale senza rilasciare alcuna dichiarazione. 

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