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Giovanni Segreti Bruno conquista il Premio Amnesty per gli Emergenti a Rovigo

Tra gli ospiti del Festival Paolo Jannacci

Rovigo:Voci per la Libertà

Giovanni Segreti Bruno

Giovanni Segreti Bruno vince il Premio Amnesty sezione Emergenti con “Notre Drame” al festival “Voci per la Libertà – Una Canzone per Amnesty”, conclusosi a Rovigo. Ospite della serata finale Paolo Jannacci. Tra i riconoscimenti anche quelli a Manuela Zero, Lady Sox e Andrea Kabo

Rovigo - È Giovanni Segreti Bruno il vincitore della 28ª edizione del Premio Amnesty International Italia, sezione Emergenti, assegnato nell’ambito del festival “Voci per la Libertà – Una canzone per Amnesty”, conclusosi domenica a Rovigo.

 “Voci per la libertà è un festival importante perché unisce musica e diritti umani. Io ho portato un brano che è un inno, un grido di protesta in cui ogni verso è una denuncia verso tante cose che, secondo me, dovrebbero indignarci in quanto esseri umani. Noi artisti abbiamo un compito importante, quello di utilizzare la voce non solo per cantare ma anche e soprattutto per cambiare le cose. È una nostra missione e questo premio mi spinge a continuare su questa strada”, ha dichiarato Giovanni Segreti Bruni, che, insieme al Premio Amnesty, ha vinto anche la produzione di un videoclip e ha ricevuto la targa Mei.

Accanto al premio principale, la rassegna ha assegnato altri importanti riconoscimenti: Manuela Zero ha ricevuto il Premio della Critica con “Le carezze di Giulio”; Lady Sox, grazie al brano “Senza ragione”, si è aggiudicata il Premio della Giuria Popolare; mentre Andrea Kabo ha conquistato il Premio dello Staff con “100 anime”. In finale anche Manù Squillante, con “Vizi e virtù”.

La serata finale, tenutasi in una gremita piazza Vittorio Emanuele II, ha visto tra gli ospiti speciali il cantautore e pianista Paolo Jannacci, che ha emozionato il pubblico con una performance intensa e raffinata. A precederlo sul palco anche Marcondiro insieme a Nour Eddine. Nelle serate precedenti si erano esibiti gli Statuto, Martina Attili, e i giovani artisti rodigini Alysson e Artika.

A condurre le tre serate del festival, le voci di Savino Zaba (RAI), Manola Borgato (Radio Kappa) e Carmen Formenton (Voci per la Libertà), in un’edizione che ha confermato l’efficacia del binomio tra musica e impegno civile.

Il festival si è svolto nell’ambito della terza Settimana dei Diritti Umani, iniziata a metà  luglio e diffusa in vari luoghi della città con eventi multidisciplinari tra musica, letteratura, dibattiti, installazioni e spettacoli. Il tema scelto per il 2025 è stato “Resistenza e resilienza”, con particolare attenzione al diritto alla protesta pacifica e alla libertà d’informazione.

 Il direttore artistico Michele Lionello, ideatore e anima del festival, ha così commentato:“ “Siamo felici che anche quest’anno la Settimana sia stata un successo e che la città abbia accolto con entusiasmo e affetto l’impegno che Voci per la libertà mette al servizio dei diritti umani assieme ad Amnesty International Italia. La manifestazione ogni anno diventa purtroppo sempre più necessaria in un tempo segnato da guerre, emergenze ambientali, repressioni delle libertà civili e attacchi all’informazione libera. Voglio ringraziare tutti quelli che l’hanno resa possibile”.

 Il progetto è stato realizzato anche grazie al contributo dei fondi dell’8×1000 della Chiesa Cattolica, a conferma dell’importanza di un sostegno concreto alla cultura dei diritti umani.

 

 

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