Una volta che le nostre cellule sensoriali acustiche sono distrutte, perché, ad esempio, siamo stati esposti a rumori intensi o per l’aumentare dell’età o per il sommarsi di patologie quali diabete ed ipertensione arteriosa, la sola possibilità terapeutica è l’applicazione degli apparecchi acustici. La protesi acustica viene definita secondo il Nomenclatore Tariffario delle Protesi come “dispositivo esterno indossabile, che ha la funzione di amplificare e/o modificare il messaggio sonoro, ai fini di una correzione del deficit uditivo conseguente a fatti morbosi congeniti o acquisiti, avente carattere di stabilizzazione clinica”. Protesi, deriva dal greco e significa porre avanti, portare ad un livello superiore , migliorare la situazione di partenza dell’individuo. Oggi utilizzando la tecnologia digitale, la protesi acustica non è più un oggetto antiestetico che sottolinea la presenza di un deficit ora è un supporto indispensabile al miglioramento della qualità di vita e la sua prescrizione deve essere effettuata dallo specialista Otorinolaringoiatra e/o Audiologo. E’ poi responsabilità dell’Audioprotesista, il tecnico, che seguendo le indicazioni dello specialista e dopo aver a sua volta eseguito colloquio e indagini che proporrà la soluzione più adatta alla persona tenendo in considerazione anche aspetti extrauditivi quali le preferenze estetiche e le abilità manuali. Il prodotto selezionato e personalizzato in base alle esigenze uditive del paziente consentirà allo stesso di “rieducarsi “ gradualmente alle nuove sensazioni uditive prodotte dall’apparecchio acustico e gli farà riscoprire suoni e rumori dimenticati. In questo percorso l’Audioprotesista, attraverso un percorso di counselling (parola anglosassone che si può liberamente tradurre con il verbo “consigliare”; intendendo in senso lato l’attività di informazione, supporto, sostegno, aiuto, guida che ogni professionista deve fornire al paziente come parte integrante degli atti professionali tipici della fi gura) si mette al fi anco non al posto del paziente E’ con il paziente. Lo aiuta nel processo, non breve e semplice, di adattamento biologico ( miglioramento dell’attività cellulare) , la protesi svolge una vera e propria azione terapeutica in quanto l’orecchio “deficitario” riceve stimoli utili per preservare gli elementi neuro sensoriali ancora funzionanti. E’ al fi anco del paziente anche nell’adattamento relazionale, che è influenzato da molte variabili come lo stato di salute, l’ambiente di vita, il carattere del paziente, nonché spesso la non accettazione degli apparecchi acustici da qui un atteggiamento critico e spesso causato da scarsa informazione. dott. Ssa Anna Roversi - Amplifon Filiale di Adria 648 Corso Mazzini, 56 - 45011 Adria (Ro) tel e fax 0426 908042
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