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Lavoro e sicurezza
06.03.2025 - 16:23
Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio Regionale
Martedì 11 marzo, prima dell'inizio della seduta del Consiglio regionale del Veneto, la CGIL organizzerà un presidio davanti a Palazzo Ferro Fini per sollecitare l'approvazione del Piano per la sicurezza nei luoghi di lavoro. La manifestazione mira a richiamare l'attenzione sulla necessità di provvedimenti concreti per contrastare l'aumento degli infortuni, spesso mortali.
A sostenere la protesta sarà anche Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle, che ha annunciato la sua partecipazione. "Sarò al fianco delle organizzazioni sindacali per ascoltare le loro istanze, che provengono direttamente dal territorio e dalle persone più esposte al rischio di incidenti", ha dichiarato Baldin.
Il tema della sicurezza sul lavoro è tornato con forza al centro del dibattito dopo la recente tragedia di Andrea Canzonieri, il giovane operaio di 21 anni morto a Sottomarina, schiacciato da una lastra di cemento. "Spetterà alla giustizia chiarire le dinamiche e le responsabilità dell'incidente, ma indipendentemente dalle cause, la Regione Veneto deve fare di più per potenziare i controlli e rafforzare gli organi di vigilanza", ha aggiunto la consigliera.
Baldin ha denunciato il progressivo depotenziamento degli SPISAL (Servizi per la Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro), evidenziando come negli ultimi cinque anni l'ULSS 3 Serenissima abbia perso 19 tecnici. "A Dolo, le unità operative sono passate da 17 a 2 (di cui una part-time), mentre a Chioggia da 6 a 2. Con questi numeri è impossibile garantire prevenzione e sicurezza", ha sottolineato la capogruppo M5S.
Baldin ha poi criticato la Giunta regionale per aver nuovamente rinviato l'approvazione del Piano strategico per la sicurezza. "Questa decisione è inaccettabile: chi mi accusa di strumentalizzare la vicenda di Andrea dovrebbe piuttosto preoccuparsi delle gravi carenze di personale e risorse", ha dichiarato.
Infine, l'esponente pentastellata ha lanciato un monito sulla difficoltà nel reperire nuovi professionisti per i servizi sanitari e di prevenzione. "L'ULSS 3 Serenissima conta 13 posti vacanti per questi ruoli e, se i concorsi andranno deserti come già accaduto per medici e infermieri, bisognerà interrogarsi sulle reali cause di questa fuga: stipendi insufficienti, turni massacranti e condizioni di lavoro sempre più critiche", ha concluso Baldin.
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