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SICUREZZA URBANA. miranese nord
15.08.2025 - 18:24
Vandalismi alle elementari di Salzano
“A partire dal 2012 si è smesso di investire in queste cose, e allora sono arrivati i primi tagli: via gli operatori di strada, chiuso l’Informagiovani, il Centro di Aggregazione lasciato al solo volontariato (senza risorse) e i ragazzi sono stati lasciati sempre più soli”.
A Salzano imperversano gli atti di vandalismo. Atti di vandalismo e di comportamenti a rischio si verificano in alcune zone, tra le quali il parcheggio delle scuole primarie dove puntualmente vengono fatti danni agli edifici, viene lasciato sporco, e l’area si trasforma in un luogo di ritrovo serale senza alcuna regola.
Ad intervenire sulla vicenda sono stati nelle scorse settimane i consiglieri comunali del gruppo misto Eleonora Lanza Romano De Zuani e Vanni Fabris. “È curioso, dicono, che questo posto sia stato in passato un luogo dove altri ragazzi, come quelli che probabilmente stanno frequentando ora, abbiamo realizzato con il supporto degli Operatori di Strada dei bellissimi murales per abbellire quell’edificio. Cosa è cambiato allora? Sono cambiati i ragazzi? Sicuramente sì ma sono cambiate soprattutto le risposte degli adulti e delle istituzioni di fronte a questi fenomeni. Allora cosa si fa, cosa si propone? Mettiamo le telecamere reprimiamo questi comportamenti perché noi per primi non siamo più in grado di mettere in campo figure educative e significative a fianco di questi ragazzi.
Per anni il Comune di Salzano è stato il fiore all’occhiello delle politiche giovanili e delle attività rivolte ai giovani. Per anni la comunità civile aveva fatto suo lo slogan “Educare e non punire” mettendo in campo risorse economiche e figure professionali, educative e appassionate di lavorare con i giovani”. Poi qualcosa, fanno capire i consiglieri, si è rotto.
“A partire dal 2012 - spiegano - si è smesso di investire in queste cose, e allora sono arrivati i primi tagli: via gli operatori di strada, chiuso l’Informagiovani, il Centro di Aggregazione lasciato al solo volontariato (senza risorse) e piano piano gli adulti significativi sono spariti e i ragazzi sono stati lasciati sempre più soli. Le istituzioni, per prime, hanno "mollato" come non servisse più. E ora ci troviamo ad avere gruppi di ragazzi, sempre più piccoli, che girano incontrollati e spesso incontrollabili.”
“Comprendiamo anche il disagio di molti cittadini - continuano - che si trovano a vivere da vicino queste situazioni e non ne possono più. Ma la soluzione non può essere solo il controllo.”
Da qui l’appello finale. “Chiediamo a gran voce di poter riflettere insieme al Comune su questo tema - concludono - e magari insieme arrivare a delle proposte e delle possibili strade per far si che i giovani sentano questo territorio come qualcosa di prezioso non da distruggere ma di cui avere cura, e pagando di persona quando mettono in atto atteggiamenti scorretti. Incontriamo i ragazzi: ne hanno bisogno loro e ne abbiamo bisogno tutti noi perché questo disagio sta diventando sempre più evidente e molti cittadini non sanno più come affrontare queste situazioni e il risultato diventa la manifestazione di rabbia e di impotenza verso ragazzi, i figli della nostra comunità”.
Alessandro Abbadir
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