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Salzano. Scontro sull'ex fornace Cavasin

Ex Fornace Cavasin, scontro a Salzano: Legambiente e comitati denunciano i rischi per l'oasi Lycaena, tra aumento del traffico pesante, consumo di suolo e assenza di risposte dal Comune

“Rischi di impatti ambientali e aumento del traffico a causa del polo logistico”

L'Oasi Lycaena

 

Ex Fornace Cavasin è’ scontro aperto a a Salzano fra Legambiente i i comitati Fronte dell’Oasi Lycaerna e il Comune sul progetto di realizzazione di magazzini destinati al deposito e stoccaggio merci nella zona che si trova nelle vicinanze dell’area ambientale. L’Oasi è un’area parte della rete Natura 2000 europea ed è riconosciuta come Zona Speciale di Conservazione e Zona di Protezione Speciale, una zona protetta, sottolineano Legambiente e il Comitato di importante valore per la biodiversità, ed in particolare per il ripopolamento dell’avifauna selvatica. All’interno sono presenti specie di uccelli stanziali e migratori che utilizzano l’area come sito di riproduzione e sosta. Ma ecco la questione nel dettaglio. “Legambiente e il Comitato “Fronte dell’Oasi Lycaena”- spiegano gli attivisti in un comunicato congiunto - che rappresenta i cittadini di Salzano, intendono ribadire, le proprie perplessità in merito a questa proposta. I nostri dubbi riguardano impatti che un’opera di questo tipo potrebbe avere sul delicato ecosistema, sia sulla sostenibilità e sull’aumento del traffico pesante che deriverebbe dallo di stoccaggio merci. I cittadini di Salzano siano informati in maniera chiara e trasparente”. “L’Oasi Lycaena deve - continuano i comitati - essere considerata un bene comune. Per questo chiediamo qualora gli enti sovraordinati come Regione, Città Metropolitana di Venezia, Soprintendenza delle belle arti e paesaggio concedessero la variante urbanistica richiesta dal Cst Logistica Trasporti S.r.l. per il progetto, è necessario vengano previste le necessarie opere di mitigazione a tutela dell’ambiente naturale specialmente della salute della cittadinanza che vive nelle aree limitrofe. Se questo progetto dovesse prevedere un consumo di suolo ulteriore rispetto ai fabbricati già esistenti ciò si inserirebbe in un contesto di già fragilità idrogeologica”. Poi un attacco diretto al Comune di Salzano. “Sottolineiamo - concludono - come il confronto avuto con il sindaco Luciano Betteto non abbia ancora portato risposta, nonostante la manifestazione di volontà, presentata ufficialmente a luglio 2025 da Legambiente e dal Comitato “Fronte dell’Oasi Lycaena” di prendersi in carico la gestione dell’Oasi. La richiesta indirizzata al sindaco e ai funzionari della Città Metropolitana di Venezia, proprietaria dell’area, senza però aver ricevuto alcun riscontro. Teniamo ad evidenziare che ci risulta come la convenzione che la Città Metropolitana di Venezia ha sottoposto all’attenzione del Comune di Salzano non è minimamente onerosa e non prevede aggravio economico”. Insomma lo scontro sulla vicenda rischia di tenere infuocato il dibattito politico ancora per mesi.

Alessandro Abbadir     

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