Adottato, dopo anni di discussione, il Pat, Piano di assetto del territorio di Mirano. Due, per la maggioranza, i connotati del nuovo strumento urbanistico: la salvaguardia del territorio e delle sue peculiarità paesaggistico-ambientali e storico-culturali. “Superati - spiega la giunta - i vecchi piani regolatori che davano priorità all’aspetto edificatorio: oggi ciò che conta è conservare e rafforzare l’identità del territorio e il livello dei servizi”. Gli obiettivi strategici contenuti nel nuovo Pat sono la riduzione del rischio idraulico, la limitazione dell’uso di suolo agricolo, la salvaguardia del paesaggio rurale, la valorizzazione del graticolato romano e una rete di parchi pubblici e aree verdi. Previsti percorsi ciclabili connessi tra la centuriazione romana e il Muson, la valorizzazione di itinerari di interesse storico, dei centri storici e dei boschi di pianura. Punti fermi, che secondo la giunta possono già essere evidenziati pur senza aspettare il piano degli interventi, sono: la salvaguardia del Bosco del Parauro, il parco del Muson, il parco agrocenturiato e quello agrourbano nella zona tra via Miranese e via Villafranca (che manterrà funzioni e caratteri rurali), il completamento della zona residenziale di Zianigo ovest con relativo adeguamento viario, lo sviluppo del centro sportivo di Ballò e il completamento di quelli di Vetrego e Luneo. E poi: la riqualificazione del piazzale della chiesa di Scaltenigo, un nuovo parcheggio per la stazione di Ballò, la riqualificazione di alcune vie (tra cui via Dante e l’incrocio via Villafranca-via Vittoria) e la riconversione funzionale dell’ospedale vecchio, lo sviluppo della rete ciclabile. Ma le minoranze sono critiche: “Avrebbe dovuto essere un faro per il futuro di Mirano - rileva per il centrodestra Maria Giovanna Boldrin - ma non contiene alcuna ipotesi di sviluppo di territorio e servizi. Anche il parco agrourbano in via Miranese con zone alberate e corsi d’acqua, appare un modo per inserire 6mila metri quadri di edifici a uso abitativo. Si potevano avanzare proposte per fare da apripista a un Piano della mobilità e se ne è persa l’occasione”. Per il capogruppo del M5S Marco Lazzarini: “Bisogna prima valorizzare l’esistente: sul parco agrourbano, non vanno bene il giardino di villa Tessier, quello di villa Bianchini o l’area Nati Novi? Poi c’è il tram: bene investire nei mezzi pubblici, ma esiste già un mezzo in funzione, snello, che può passare nelle nostre strade, ma sottoutilizzato ed è la navetta Omnibus che gira vuota”. “I sei progetti strategici - aggiunge Andrea Tomaello, Lega - sono belle idee, ma distanti dalla realtà di Mirano. L’itinerario turistico ciclopedonale del graticolato è pretenzioso, chi sono i turisti che vengono a Campocroce per fare una sgambata?”. Anche “Insieme per il bene comune”, con Giorgio Babato, è critica: “Viene approvato con 15 anni di ritardo e lascia irrisolte e senza visione strategica questioni fondamentali, mentre il problema dei parcheggi non è nemmeno affrontato”. Filippo De Gaspari
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter
...
LaPiazzaweb NewsLa newsletter de LaPiazzaWeb
Edizione
GIVE EMOTIONS SRL | C.F. e P.IVA 04385760287 REA PD-385156 | Reg. Tribunale di Padova n. 2516