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14.12.2025 - 09:35
La sorpresa di Natale per i vicentini, ma non solo, preannunciata già dalla scorsa estate, ma svelata solo a fine novembre, è l’Olimpichetto, reperto storico che si credeva perduto e che invece è stato ritrovato nei magazzini comunali.
“Olimpichetto. Il ritorno di un ambasciatore”, è infatti la nuova esposizione che dal 20 dicembre al 22 febbraio 2026 occuperà il grande spazio del Salone della Basilica Palladiana, che torna ad animarsi non più con il format natalizio che ha caratterizzato il precedente biennio con i “Tre capolavori a Vicenza”, ma con un solo grande capolavoro: il Teatro Olimpico, pur se in versione leggermente più ridotta. Costruito in legno, tela e gesso, l’Olimpichetto ha, infatti, dimensioni davvero ragguardevoli: 16 metri per 8 di altezza.
Fu realizzato nell’immediato secondo dopoguerra, nel 1948 per la precisione, così come la Ruetta (copia in miniatura della Rua): la geniale intuizione, per l’epoca, fu quella di creare una forma teatrale itinerante in modo che la bellezza dell’Olimpico e in particolare delle scene Scamozziane facessero da sfondo, ovunque nel mondo, alle opere teatrali.
La prima “uscita” fu al Cambridge Theatre di Londra, il 4 ottobre 1948 e l’ultima nel 2006 a Catania; nel mezzo tanti altri luoghi nei quali l’Olimpichetto potrebbe d’ora in avanti tornare grazie a pour parler fatti dal Comune con il ministero degli esteri, come hanno anticipato il sindaco Giacomo Possamai e l’assessore alla cultura Ilaria Fantin, alla quale si deve la scoperta di quelli che erano i resti abbandonati del manufatto, che sono stati recuperati grazie all’impegno e alla collaborazione di Engim e la supervisione della Soprintendenza.
Michele Coppola, direttore esecutivo arte, cultura e beni storici Intesa Sanpaolo e direttore generale delle Gallerie d'Italia, co-organizzatore (comprensivo anche dei costi per il restauro) dell’evento, che ha partecipato alla presentazione dell’iniziativa in Sala Stucchi a Palazzo Trissino, ha definito questa come «Una scelta coraggiosa da parte dell’amministrazione: quella di abbandonare un format di successo per avventurarsi in una direzione del tutto nuova e inaspettata, ma alla quale abbiamo aderito con convinzione».
Il lungo lavoro di ricerca sull’Olimpichetto e sulla sua tournéè intorno al mondo è stato coordinato dai Musei Civici e sarà sintetizzato in Basilica con una serie di panelli. «In questa mostra – ha detto il curatore Ivan Stefanutti - ricostruiamo non solo una scenografia unica nel suo genere, ma anche la sua entusiasmante vicenda e le emozioni che ha saputo suscitare nel mondo».
«Allestire Olimpichetto nel Salone della Basilica significa riunire idealmente il primo e l’ultimo cantiere di Andrea Palladio – ha sottolineato il sindaco Giacomo Possamai -, e ci auguriamo che il pubblico, che potrà letteralmente entrare nel cuore della scenografia, cogliendone da vicino la dimensione fisica e simbolica, cosa che non può fare nel teatro vero, possa apprezzare questo regalo che abbiamo voluto fare alla città».
Sul palcoscenico dell’Olimpichetto, si alterneranno spettacoli di teatro, musica e danza, reading, conferenze e laboratori, sotto la direzione artistica di Roberto Cuppone. L’attività di didattica sarà curata dal Cisa A. Palladio.
L’ingresso è gratuito per i residenti a Vicenza e provincia, mentre è compreso nel biglietto del monumento per i non residenti. Orari: martedì–domenica, ore 10.00–18.00 (ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura). Info: www.mostreinbasilica.it.
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