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28.01.2022 - 19:56
Nulla di fatto nemmeno al quinto turno. Il centro-sinistra si è affidato all’astensione e così è stato: 406 astenuti. Per la presidente Casellati, invece, la conta si è fermata a 382, circa 60 voti in meno di quelli previsti. Per dare un contesto, Prodi, nell’elezione che costò la leadership di Bersani nel Csx arrivò comunque a 390. Ed ecco che è iniziato il putiferio.
“I 208 voti della Lega sono andati compatti su Casellati." Spiegano i membri del Carroccio, mentre in Parlamento infuria una lite tra La Russa e Toti: "Avete già tradito? Hanno tradito i centristi di Coraggio Italia” Sorride Federico Fornaro di Articolo1 MDP: "Mi sembra una sconfitta netta, clamorosa, della strategia del centrodestra che dovrebbe trarne le conseguenze."
Il meeting tra i partiti di destra previsto per il primo pomeriggio è iniziato con un’ora di ritardo, mentre i leader di PD, LeU e M5S si sono riuniti immediatamente dopo il primo scrutinio della giornata decidendo di proseguire per la strada della scheda bianca in attesa di una convergenza unanime. Nella seconda chiama di questa giornata, Mattarella ha totalizzato 300 preferenze, 444 le astensioni.
I nomi emersi fin’ora come papabili di convergenza sono Casini, Amato, Draghi e Belloni e sembra finalmente esserci un’apertura da parte del centro destra. Enrico Letta: "L'apertura del confronto doveva accadere quattro giorni fa. Abbiamo perso quattro giorni perché il centrodestra doveva fare tutto un giro per arrivare al fatto che i numeri non ci sono per eleggere un presidente."
Si vocifera quindi che, in serata, Letta, Conte e Salvini si incontreranno nuovamente per trovare un nome utile e votabile già da domani.
Che sia uno di quello citati?
Enrico Caccin
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