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"Tele-Meloni" oscura la vittoria della Sinistra in Francia
09.07.2024 - 16:07
L'attuale direttore di RaiNews24 Paolo Petrecca con Matteo Salvini
Ci risiamo. Dopo l'inchiesta di fanpage sulla "Gioventù Meloniana", da cui emergeva come la giovanile di Fratelli d'Italia venisse finanziata con centinaia di migliaia di euro di fondi pubblici, un'altra notizia rimane apparentemente e misteriosamente esclusa dalla programmazione.
Mentre gli occhi del mondo dell'informazione erano puntati sugli exit poll in Francia, con la consueta maratona Mentana su La7 e addirittura uno speciale di Porro su Rete 4 (inizialmente pareva scontata la vittoria dell'estrema destra francese), la Rai aveva in onda la classica programmazione, fatta di eventi musicali, film e repliche. E RaiNews24? Il canale all news del Servizio Pubblico, quello focalizzato sulle notizie più importanti in tempo reale, nel tg delle 22 apriva sul Festival delle Città Identitarie a Pomezia.
Una situazione che, secondo le ricostruzioni, avrebbe scatenato pesanti polemiche durante tutta la serata: "RaiNews24 non aveva mai toccato il fondo in questo modo" si sente gridare tra i corridoi degli studi televisivi. Poche ore dopo, nella notte, il duro comunicato con cui USIGRAI accusa il direttore Paolo Petrecca di "aver abdicato alla sua missione informativa"addirittura dando "spazio a un evento non scevro da interessi e legami personali".
Il direttore si è subito difeso "minacciando il sindacato giornalistico di denuncia per calunnia" e attribuendo le responsabilità della programmazione alla vicedirettrice di turno, Ida Baldi. In tutta risposta, lei ha rassegnato le dimissioni rimettendo il proprio mandato nelle mani dello stesso Petrecca.
Il passo indietro di Baldi ha lanciato il PD nuovamente all’attacco di Petrecca, con la segretaria Elly Schlein: “La Rai così non è più servizio pubblico. Il dubbio è legittimo: se avesse vinto Le Pen avremmo visto Rainews che non copriva il risultato francese? È TeleMeloni, hanno occupato militarmente la Rai. Si dovrebbe dimettere Petrecca, non la vicedirettrice”, le sue dichiarazioni a In Onda su La 7. Segue a ruota Sandro Ruotolo, responsabile informazione nella segreteria del Pd, chiedendo a gran voce le dimissioni.
Dall'insediamento del governo Meloni, i giornalisti del canale hanno già dovuto prendere più volte posizioni pubbliche a tutela della propria indipendenza, denunciando tagli ed ingerenze della direzione sui servizi in onda (ad esempio a proposito delle accuse al figlio del presidente del Senato Ignazio La Russa o dei test psicoattitudinali ai magistrati, ma anche il recente servizio in cui le contestazioni al ministro Sangiuliano venivano sostituite da applausi), come pure la tendenza a trasmettere lunghi interventi della premier (partendo dalla sua rubrica “Appunti di Giorgia”) senza contraddittorio giornalistico. Da ultimo, il mese scorso la redazione si è mobilitata alla trasmissione integrale (per 47 minuti) della conferenza stampa della premier dall’Albania per inaugurare il centro “extraterritoriale” per l’accoglienza dei migranti.
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