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Famiglia
16.12.2024 - 13:30
L’emendamento unitario delle opposizioni, a prima firma Schlein, che prevedeva l’introduzione del congedo paritario di 5 mesi al cento per cento per entrambi i genitori è stato bocciato in commissione bilancio. "Una misura essenziale che avrebbe non solo potuto supportare le famiglie nella conciliazione dei tempi di vita-lavoro, ma anche liberare dal ricatto le donne e sostenere l’occupazione contribuendo a bilanciare alla pari le responsabilità genitoriali tra madri e padri" commenta Marco Furfaro, capogruppo PD in commissione affari sociali.
"Avevamo capito che erano interessati alle famiglie, probabilmente si erano dimenticati di specificare che le uniche famiglie che gli interessano sono le loro - rincara - Il governo che straparla di genitorialità e incentivo alla natalità, non solo non ha prodotto, in questa manovra, nessuna misura a favore delle famiglie, dei genitori o dei giovani che pensano di non potersi nemmeno permettere di fare figli"
In Italia è molto diverso il congedo lavorativo per madri e padri. Il congedo di maternità rappresenta un periodo obbligatorio di interruzione dal lavoro concesso alle lavoratrici durante la gravidanza e il post parto, per un totale complessivo di cinque mesi. Le donne lavoratrici possono scegliere se astenersi dal lavoro nei due mesi che precedono la data prevista per il parto e nei tre mesi successivi a esso, oppure possono optare per iniziare il congedo un mese prima del parto e proseguirlo per quattro mesi dopo. Un’ulteriore opzione prevede la possibilità di continuare a lavorare fino al momento del parto, usufruendo del congedo nei cinque mesi successivi, a condizione che un medico specialista e il medico preposto alla salute nei luoghi di lavoro attesti che questa scelta non comprometta la salute della madre e del nascituro. Contestualmente, per le lavoratrici dipendenti, è prevista l’indennità di maternità, durante il periodo di astensione obbligatoria dal lavoro, alle lavoratrici viene corrisposta un’indennità giornaliera pari all’80% della retribuzione, valida per tutta la durata del congedo.
Ben diversa la situazione per i padri: il congedo di paternità obbligatorio è un periodo di astensione dal lavoro riconosciuto ai padri lavoratori della durata di 10 giorni, fruibili nell'arco temporale che va dai 2 mesi precedenti alla data presunta del parto ai 5 successivi ad esso, sia in caso di nascita che di morte perinatale del bambino.
"Evidentemente i bambini hanno bisogno dei genitori solo quando sono da usare strumentalmente per togliere diritti. Bocciare questo emendamento è un fatto grave, significa non capire l’emergenza che vivono le donne ma soprattutto significa che per crescere, guardare al futuro e andare avanti sul terreno dei diritti bisogna il prima possibile mandare a casa il governo Meloni e tutta questa destra tribale" conclude Furfaro.
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