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Sanità: la Fimmg Veneto annuncia lo stato di agitazione

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Per una seria riorganizzazione delle cure territoriali la Regione Veneto dimostra assenza di programmazione e di idee

In una fase cruciale della trattativa, di fronte a un nodo strategico per il futuro dell’Assistenza Territoriale dalla Regione arriva una risposta inconsistente e lontana dalla vita quotidiana che si svolge negli studi dei medici di famiglia. Alle analisi e alle proposte non sono seguiti segnali di apertura. Solo silenzio. Per questo, di recente, la FIMMG Veneto ha abbandonato il Tavolo negoziale per il rinnovo dell’Accordo Integrativo Regionale (AIR) e per la terza volta in pochi anni, il Sindacato si vede costretto a proclamare lo stato d’agitazione. Le 7 ore settimanali per ogni medico di Medicina Generale offerte dalla Regione per il personale amministrativo, come evidenziato nella bozza di proposta AIR arrivata a inizio dicembre, rappresentano un affronto al buon senso e una chiara dimostrazione di non aver compreso le criticità e di non volere proseguire nelle trattative. "Come abbiamo già sottolineato – spiega il Segretario regionale Maurizio Scassola – questa bozza è irricevibile e non può rappresentare una base di discussione per una vera, seria, operativa ed efficace riorganizzazione dell’Assistenza Primaria in Veneto. Un territorio in cui, giova ricordarlo, circa il 40% dei colleghi lavora in perfetta solitudine, senza personale di supporto! Un territorio, inoltre, orograficamente e demograficamente complesso con problemi socio-assistenziali specifici in cui ancora oggi l’offerta organizzativa è frammentata, inammissibile per un Paese che vuole dare accoglienza, ascolto, prossimità ed equità nelle cure. Siamo ormai esasperati da questa mancanza di idee e di coraggio". "In un territorio come quello del Veneto – prosegue il dottor Scassola – per prendere davvero in carico i bisogni dei cittadini e attivare efficaci percorsi di assistenza e cura è indispensabile alzare il livello dell’organizzazione. Bisogna mettere i medici di famiglia, specie i giovani medici neo inseriti e i colleghi in formazione, nelle condizioni di lavorare in sicurezza e dignitosamente, con personale amministrativo e infermieristico adeguatamente formato per svolgere compiti e funzioni sempre più complessi. Uno dei motivi della scarsa attrazione della Medicina Generale per le giovani generazioni è data proprio dallo scarso supporto organizzativo, strutturale e tecnologico! Sulla presenza del personale di studio si giocano la credibilità e la fattibilità di una vera presa in carico della persona. La proposta della Regione, invece, è carente, fuori dal tempo e lontana dai problemi quotidiani dei cittadini e dei loro medici di Medicina Generale. La battaglia della FIMMG Veneto è a difesa del cittadino e del Servizio Socio Sanitario Regionale".
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