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Ponte san Nicolò: Alpini sempre più in prima linea tra volontariato e sensibilizzazione

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Una scommessa fatta nel 2014 da una Penna Nera in pensione si è rivelata un successo. E così, a Ponte San Nicolò, è sorto dal nulla un Gruppo di Alpini, parte integrante della sezione padovana dell’Ana, Associazione Nazionale Alpini. Il 27 gennaio scorso, in occasione dell’assemblea annuale del Gruppo Alpini di Ponte San Nicolò, i soci hanno votato per il rinnovo delle cariche per il triennio che va dal 2017 al 2019. Confermato come capogruppo il fondatore Giuseppe Nicoletto, che avrà come vice Mauro Golo. Eletti consiglieri Claudio Bortolami, Gianfranco Schiavon, Maurizio Tono e Gianluca Vettorato.

Erano partiti in 26, attualmente sono in 41: 36 alpini e cinque “aggregati”, ovvero simpatizzanti che non hanno fatto la naja tra gli alpini. Tra i soci del gruppo sannicolese si annoverano il generale Gianfranco Rossi, la scrittrice e alpinista Antonella Fornari e padre Federico Lauretta, parroco benedettino di Santa Giustina in Padova. Il Gruppo si ritrova ogni venerdì al Centro Sociale “Pino Verde”. “Avevamo cominciato – racconta il capogruppo Giuseppe Nicoletto – nel dare il nostro contributo per l’organizzazione delle manifestazioni patriottiche del 25 aprile e del 4 novembre, poi però siamo subito aperti ad iniziative di carattere solidale, come la colletta alimentare comunale d’estate, a sostegno della Caritas interparrocchiale, e quella nazionale dell’ultimo sabato di novembre, fino a raccolte fondi per le zone colpite dalla tromba d’aria di due anni fa e del terremoto del Centro Italia”.

Ma fare volontariato tra gli alpini, anche a mezzo secolo di distanza dai giorni della naja, ha sempre un significato particolare: “Portiamo avanti lo spirito del Corpo, che nasce dall’aver fatto insieme esperienza tra le truppe alpine portando avanti un’amicizia che si trascina per decenni. Ci guidano i valori dell’amor proprio, del bene comune e della solidarietà. Non siamo nazionalisti, ma ci definiamo patrioti, cioè vogliamo bene alla nostra Italia”. Tra le attività in forte crescita per gli alpini sannicolesi ci sono gli incontri con i ragazzi delle scuole per coltivare la memoria della Grande Guerra, proprio in questi anni in cui ricorre il centenario dal conflitto.

Le Penne Nere hanno accompagnato i bambini di quinta elementare sul Monte Cengio, al museo della Grande Guerra e persino nella cappella dei Granatieri di Sardegna, dove è esposto l’altarino da campo sul quale don Giovanni Rossi, storico parroco di Roncajette, diceva messa al fronte. I ragazzi delle medie, invece, sono stati accompagnati a visitare il Monte Grappa, il sacrario e le vicine trincee. “Vogliamo aiutare le giovani generazioni a rispettare chi ha combattuto per il senso del dovere, visitando i luoghi della Grande Guerra come si visitano dei luoghi sacri. Ricordiamo i caduti, traendo insegnamento dagli errori che hanno portato il mondo in guerra per non ripeterli più”.

Andrea Canton

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