Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

L’intervista

Noventa Padovana. Il Sindaco Bano: “Chi oggi lo ostacola, ieri ha ignorato questa comunità”

La questione è tornata di attualità dopo il ricorso presentato da sei ex sindaci di Vigonza contro il referendum indetto dalla Regione Veneto

Noventa Padovana. Il Sindaco Bano: “Chi oggi lo ostacola, ieri ha ignorato questa comunità”

Marcello Bano

San Vito sotto Noventa? Ne abbiamo parlato con il sindaco di Noventa Marcello Bano.

Sindaco, cosa succederà ora?

“I tempi inevitabilmente si allungheranno. La difesa del referendum spetta alla Regione. Come comuni siamo certi della correttezza giuridica dell’iter e non abbiamo dubbi su come finirà: con una conferma del lavoro impeccabile svolto da noi e dalla Regione. L’unica incertezza è su quanto ci vorrà per arrivare a questa conclusione”.

Questo sotto il profilo tecnico. E politicamente?

“I più amareggiati sono i cittadini di San Vito, che speravano di poter andare al voto in estate: finalmente qualcuno li aveva ascoltati, dopo decenni di richieste cadute nel vuoto. Se non altro con questo ricorso abbiamo ottenuto un risultato: sei sindaci che hanno amministrato Vigonza per 44 anni, ignorando totalmente San Vito, per la prima volta si sono accorti dell'esistenza di questa comunità. Anche se è stato solo per negarle un legittimo diritto, quello di decidere del proprio futuro”.

Giudizio un po’ pesante da parte di chi amministra un altro comune…

“E’ solo la verità. Non la dico io, che governo Noventa da pochi anni e mai mi sono occupato di Vigonza. È il giudizio dei cittadini che da tutta la vita abitano a San Vito e si sentono abbandonati dal proprio comune. E non da oggi. Anzi, le cose sono in parte cambiate con l’attuale sindaco, che ha dimostrato di saperli ascoltare: ma ormai la frattura con Vigonza era troppo profonda”.

Ma qual è l’interesse di Noventa e del suo sindaco per San Vito? In molti sono rimasti sorpresi dal suo attivismo verso una questione che in fondo riguarda principalmente Vigonza

“Infatti mi sento chiedere spesso: cosa c’è sotto? Persone in politica da decenni, anche qualche consigliere di minoranza, non riescono a capire i motivi per cui abbiamo speso tanto tempo e fatica. Immaginano un qualche piano machiavellico, fantasiose speculazioni edilizie, chissà quali tesori sepolti. Altrimenti – è il loro ragionamento – non ci saremmo dati tanto da fare. Credo che queste persone abbiano dimenticato il senso profondo della politica. Io ho cominciato questa battaglia perché i cittadini di San Vito sono venuti a trovarmi in municipio, portandomi più di 500 firme e chiedendo di essere ascoltati. Dare risposte ai cittadini non è un mezzo, ma il fine della politica: è il motivo per cui facciamo ogni cosa”.

E allora perché il ricorso? 

“Perché gli ex sindaci sanno di aver fallito, di aver abbandonato San Vito. E nessuno vorrebbe passare alla storia per aver fatto scappare una frazione. Non potendo cambiare il passato, provano a fermare il futuro, impedendo ai cittadini di esprimersi democraticamente. Vivono questo referendum come un giudizio su di loro, e sanno che sarà impietoso”.

La posizione dell’opposizione sulla questione San Vito è esplicitata dal capogruppo Fabio Borina è non è certo meno “pepata”: “L’atteso e giusto referendum per la fusione di San Vito con Noventa ha avuto e sta avendo alcune situazioni alquanto anomale che in qualche modo rendono più aspro quello che doveva essere un ascolto democratico delle due comunità. Il primo strappo è stato fatto dal Sindaco Bano che ha fatto di tutto per escludere l’ascolto dei cittadini di Noventa da questa possibile/auspicabile unione; altro aspetto riguarda l’ultimo esposto degli ex sindaci contro la legge regionale che individua la popolazione che deve andare al voto, che ha infiammato il dibattito di questo ultimo periodo. Non riuscirà a fermare il processo democratico in atto ma dimostra come la classe politica di Vigonza viva questa situazione. Anomala è anche la posizione del Sindaco di Vigonza Gianmaria Boscaro che su questa vicenda è diventato letteralmente “invisibile” nel dibattito: ha quasi “congelato” l’attività amministrativa nella frazione, in attesa del risultato del referendum, parcheggiando la frazione… in un limbo. Forse è già rassegnato dell’esito del referendum o forse è soddisfatto della promessa del sindaco di Noventa di lasciare a Vigonza la proprietà della scuola e della sala pubblica di Noventa”.

Nadia Zordan 

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione