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Ponte San Nicolò, un progetto di co-housing per attrarre i più giovani

A Ponte San Nicolò l'invecchiamento e l'emigrazione dei giovani spingono il comune, in collaborazione con Padova, a promuovere co-housing intergenerazionale e nuovi alloggi per studenti e giovani famiglie

Ponte San Nicolò, un progetto di co-housing per attrarre i più giovani

Il centro di Piove di acco

Sulla questione dell’invecchiamento della popolazione è intervenuto nell’area di Padova Est anche il sindaco di Ponte San Nicolò, Gabriele De Boni.

«Non ho il dato puntuale, ma comunque come tanti Comuni italiani abbiamo una percentuale di anziani notevole. E oltre a questo abbiamo un tema molto contingente riguardo all’attrattività di Ponte San Nicolò per i giovani e per le giovani famiglie. Essendo il nostro paese alle porte di Padova, abbiamo tanta emigrazione verso la città da parte dei più giovani, e tanta emigrazione verso invece la campagna da parte delle giovani famiglie che trovano prezzi più accessibili per le abitazioni.

In questi anni abbiamo visto che la nuova residenzialità di Ponte San Nicolò è caratterizzata da ritorni, ovvero magari coppie adulte o anziane che tornano in paese dopo aver sistemato i figli, incrementando così quella che è la popolazione un po’ più grande.

Stiamo cercando anche di attuare delle politiche edilizie e nuove forme di abitazione, per favorire l’ingresso di giovani. Una di queste politiche ci vede in collaborazione con il Comune di Padova per la coabitazione intergenerazionale. Abbiamo aderito a un progetto del Comune di Padova in cui persone che abitano in grandi case, sole o in coppia, anziane, possano dare ospitalità, regolarizzata con un affitto, a giovani studenti.

Stiamo spingendo affinché si possano realizzare, con il contributo di società o di privati, anche degli studentati».

Il sindaco De Boni precisa e conclude: «Quello dell’intergenerazionalità è un progetto legato al co-housing. Ovviamente non vuole avere una connotazione sociale di assistenzialismo o di servizio all’età matura, ma semplicemente è un co-housing di necessità. Case grandi, magari troppo per una coppia di anziani. Ecco che con la presenza di un ospite si riesce a monetizzare la situazione e allo stesso tempo è un servizio per i più giovani».

(a.a.)

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