Polizia locale, il comandante Barbieri di Ponte San Nicolò va in pensione: "E' stata un'avventura meravigliosa"
Antonio Barbieri
“Lo confesso, è stata davvero un'avventura meravigliosa che porterò sempre nel mio cuore”. Si è conclusa nelle scorse settimane l'esperienza lavorativa del comandante della Polizia locale di Ponte San Nicolò, Antonio Barbieri, che è andato in pensione dopo 38 anni e 45 giorni di servizio.
Ponte San Nicolò: il comandante Barbieri va in pensione
Sessant'anni, Barbieri era arrivato in paese nel febbraio del 1983 come semplice agente. Negli anni ha poi assunto il comando, diventando un vero e proprio punto di riferimento per i colleghi, gli amministratori e soprattutto i cittadini. È stato alla guida, prima dello scioglimento, anche del comando intercomunale con Polverara e Legnaro. “È il momento - ha raccontato con una punta di non celata commozione negli ultimi giorni di servizio- di separarmi dalla divisa che indossato con orgoglio e passione. Una divisa che mi ha regalato momenti di gioia alternati ad altri di preoccupazioni e tensioni. Un viaggio intenso, costellato di soddisfazioni, imprevisti. Ho portato avanti con orgoglio fino alla fine il mio servizio per Ponte San Nicolò. Sento e posso ringraziare il paese e tutti i cittadini che in questi anni mai mi hanno fatto mancare la loro vicinanza. Un grazie a tutti gli amministratori e alle varie associazioni, con i quali ho sempre cercato di collaborare in maniera costruttiva per il bene della comunità”.
Ponte San Nicolò, Barbieri va in pensione: "97 giorni di congedo in arretrato: voglio metterli a disposizione dei miei colleghi"
Nella sua lettera ufficiale di congedo, il comandante Barbieri ha voluto fare anche un ultimo gesto, a ulteriore conferma dello spessore morale che lo ha sempre contraddistinto nella professione. “Ho 97 giorni di congedo in arretrato e nel caso la normativa lo consentisse- ha aggiunto Barbieri- desidererei metterli a disposizione dei colleghi dipendenti nel caso avessero necessità di assentarsi dal lavoro per eventi straordinari, come assistere un proprio caro per motivi di salute. Nel caso la legge non lo permettesse, questi giorni di congedo li regalerò simbolicamente alla cittadinanza”. Non è riuscito a fare, per il momento una grande festa, ma è solo rinviata. “Avrei voluto - ha concluso- salutare tutti in tutt’altro modo, rispettando la consuetudine del momento conviviale, ma purtroppo le condizioni attuali non lo consentono. Ad ogni modo quello di questi giorni, è comunque un saluto non privo di sentimento e valore umano”. Alessandro Cesarato
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