Daniela Favero, assessore al Bilancio, fa il punto sull’anno da poco archiviato partendo dalla difficoltà nel confronto con una “normativa in continua evoluzione e poco rispettosa dell’autonomia degli Enti Locali, al punto da non avere certezza assoluta sia dei trasferimenti statali, che della Tasi e dell’IMU”. Favero enfatizza la capacità dell’amministrazione comunale nel aver mantenuto l’aliquota generale IMU al suo valore minimo e di essere riusciti anche per l’aliquota della Tasi ad attestarsi all’1 per mille garantendo, inoltre, le agevolazioni e le detrazioni per l’abitazione principale. Uno slalom tra gli ostacoli della normativa per non acuire la sofferenza dei conti dei cittadini, in un momento di restrizioni economiche generali. Daniela Favero ribadisce la soddisfazione della giunta nell’aver deliberato il bilancio di previsione 2014 in largo anticipo rispetto a molti altri Comuni. Una mossa che ha comportato, però, un disordine nei pagamenti, come spiega ella stessa: “A fi ne ottobre moltissimi cittadini credevano di dover pagare la Tasi e si sono presentati in massa agli uffici comunali. Per loro è stato un sollievo sentire che non dovevano pagare nulla ad ottobre, ma il disagio di doversi andare ad informare sicuramente c’è stato. Sarà curioso capire come si farà l’anno prossimo, quando con l’ingresso nella nuova contabilità il termine per la verifica degli equilibri sarà al 31 luglio!”. Del 2014 si analizzano anche la serie di continui tagli predisposti dal Governo centrale: “A fine agosto sono stati comunicati i tagli determinati con i criteri dei costi standard – e sottolinea - Per Limena c’è una differenza negativa di oltre 300.000 Euro rispetto alle risorse avute nel 2013. Per fare un semplice raffronto, comuni limitrofi con un maggior numero di abitanti hanno subito in proporzione tagli nettamente inferiori rispetto a Limena – e, infine, Favaro lamenta - Essere virtuosi e non aver aumentato le aliquote fi scali non sembra essere un vantaggio al momento della determinazione dei tagli ai trasferimenti statali”. L’amministrazione per non appesantire la pressione tributaria ha operato un’attenta analisi delle spese, cercando di tagliare i costi il più possibile, senza ledere l’offerta dei servizi al territorio. Favero conclude: “Le operazioni di riduzione del debito di questi anni hanno permesso di abbattere il costo degli interessi sul debito. La spesa è scesa dagli oltre 180.000 euro del 2010 a meno di 100.000 euro nel 2014, e il trend ormai è consolidato in riduzione”. di Nicol Stefani
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