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L’intervento
24.02.2025 - 18:48
La torre piezometrica di Bagnoli
Il 6 marzo è il giorno in cui l’orizzonte di Bagnoli a Cadoneghe è cambiato per sempre, con l’abbattimento della torre piezometrica che sovrastava da decenni la piccola frazione. I cui abitanti sono stati fatti evacuare, con un protocollo in tutto simile a quello che si applica in caso di un “bomba day”. Per demolire la torre, infatti, sono state utilizzate oltre settanta scariche di esplosivo. I lavori di abbattimento del serbatoio pensile posto all’incrocio tra via Augusta e via Bagnoli, che faceva parte della rete dell’acquedotto e che era posto a presidio della pressione idrica per tutta l’area a sud del comprensorio di Etra, sono stati affidati alla ditta Nitrex srl. di Lonato del Garda (BS), per un importo contrattuale complessivo di circa 200mila euro. Il serbatoio, che risale agli anni Settanta, è stato posto fuori servizio in seguito della costruzione, effettuata da Veneto Acque, della condotta adduttrice proveniente dalla centrale di Carmignano di Brenta.
Siccome la nuova condotta garantisce una pressione sufficiente a tutto il sistema sud di Etra, la torre piezometrica di Bagnoli è stata posta fuori servizio alcuni anni fa. Era costituita da due vasche sovrapposte, sostenute da otto setti in cemento armato a sezione trapezoidale posati su un basamento anch’esso in cemento armato e parzialmente fuori terra. La struttura, molto impegnativa per gli anni in cui è stata realizzata, dopo la sua dismissione ha subito un forte degrado con evidenti distacchi superficiali del calcestruzzo.
L’intervento di abbattimento ha visto la demolizione controllata del serbatoio mediante l’uso di microcariche esplosive, posizionate in punti opportunamente individuati della struttura portante, in modo da determinare il crollo secondo un cinematismo predeterminato di ribaltamento ed implosione. I resti della demolizione sono destinati ad impianti di smaltimento e recupero e l’area verrà riportata alle condizioni originarie.
“Secondo il programma, il 26 febbraio è stato organizzato un incontro pubblico in sala consiliare – illustra il sindaco di Cadoneghe, Marco Schiesaro – nel quale abbiamo presentato ai cittadini il programma del 6 marzo. Sono state necessarie 74 cariche di esplosivo per abbatterla e siamo stati pertanto costretti a evacuare la frazione di Bagnoli e bloccare il traffico fino al completamento delle operazioni. Nei giorni antecedenti abbiamo studiato il piano per garantire la sicurezza e la continuità delle cure alle persone ammalate e allettate e abbiamo chiesto alla ditta che si è occupata dell’abbattimento di effettuare l’allontanamento controllato della fauna selvatica, affinché non subisse ripercussioni a causa delle esplosioni”.
Cristina Salvato
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