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Cadoneghe. Pulmini fermi e accuse incrociate: bufera sul trasporto scolastico

Famiglie senza scuolabus a settembre: il consigliere Scacco attacca l’amministrazione. Schiesaro: «Il servizio non è stato cancellato, ma riorganizzato per renderlo sostenibile»

Cadoneghe, trasporto scolastico: sì o no?

È polemica a Cadoneghe sul trasporto scolastico. Le lezioni sono iniziate ormai da settembre, ma il servizio non è ancora partito. Il consigliere d’opposizione Enrico Scacco parla di una "scelta politica deliberata" e accusa il sindaco Marco Schiesaro di aver mentito ai cittadini. Il primo cittadino smentisce: il servizio non è stato cancellato, ma riorganizzato per renderlo sostenibile.

Scacco non usa mezzi termini: "A scuola iniziata, la novità per le famiglie di Cadoneghe è che si trovano prive di un servizio fondamentale: il trasporto scolastico", attacca. "Il servizio non c’è perché è stato tagliato. Non ci sono i soldi, perché i fondi sono stati tolti dal bilancio, con il voto di tutti i consiglieri di maggioranza".

L’opposizione punta il dito anche contro gli atti ufficiali della giunta: "La delibera del 15 settembre, firmata dal sindaco, riporta nero su bianco che il trasporto scolastico è soppresso, come indicato anche nel DUP 2025–2027".

Parole dure, a cui si aggiunge la contestazione sulle motivazioni tecniche: "Hanno provato a scaricare la responsabilità sugli uffici comunali, parlando di fantomatiche ragioni tecnico-amministrative. Questa è una balla". L’affondo finale: "Abbiamo un sindaco bugiardo, che mente ai suoi cittadini. L’unica cosa che vogliono sono servizi che funzionino".

Il sindaco Marco Schiesaro respinge tutte le accuse: "Cadoneghe ha sempre avuto il trasporto scolastico e anche quest’anno abbiamo deciso di riconfermarlo", chiarisce. Il mancato avvio a settembre sarebbe legato all’impossibilità di utilizzare BusItalia: "A maggio ci è stato comunicato che non era possibile, perché, trattandosi di minori, BusItalia non si assumeva la responsabilità". Nel frattempo, l’amministrazione ha investito per ampliare i servizi integrativi: "Con non poche difficoltà, l’amministrazione ha trovato un ritaglio di spesa pubblica, poco sopra i 20.000 euro", destinati a pre e post scuola. A settembre è poi arrivata la delibera per riattivare il trasporto comunale: "Abbiamo ripristinato il trasporto scolastico comunale, il famoso pulmino giallo. E non solo: lo abbiamo potenziato, ampliato, allargato".

Negli ultimi anni, l’utilizzo del servizio è calato significativamente: si è passati da circa 130–140 potenziali utenti a una platea reale di circa 70–100 bambini. Da qui la necessità di ripensare l’organizzazione per garantirne la sostenibilità economica. Schiesaro sottolinea anche l’alto costo del servizio per le casse comunali: "Il trasporto scolastico costa circa 135.000 euro all’anno. Il costo reale per ogni bambino è di circa 2.000 euro, mentre la famiglia ne paga circa 235–250. Quindi il Comune copre circa l’80%". Per queste ragioni, l’amministrazione ha deciso di rivedere il modello, puntando a un nuovo progetto che favorisca l’autonomia dei ragazzi e delle famiglie, per rendere il servizio più efficiente.

Schiesaro esprime frustrazione per il ritardo nel lancio: "Volevo che partisse entro settembre, al massimo i primi di ottobre. Ma tecnici e revisori hanno richiesto più tempo per una variazione di bilancio a ottobre/novembre".

E infine, la smentita più netta: "Non esiste alcuna ragione logica per cui dovrei eliminare un servizio così importante. L’amministrazione ha dato un atto di indirizzo chiaro agli uffici: mantenere e rafforzare il trasporto scolastico".

Giulia Turato

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