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Atletica, con Muhammad e Ta Lou il Meeting di Padova è da record

Dalilah Muhammad, record al Città di Padova

Dalilah Muhammad, record al Città di Padova

Quattro i primati dell’evento internazionale svoltosi  allo stadio Colbachini: applausi per l’ostacolista e la centista, ma ne firmano due anche Deadmon (400) e Nuguse (1500).

Dalilah Muhammad, record al Città di Padova
Erano fra i più attesi e non hanno deluso al “Città di Padova” che chiude la  XXXV edizione con un poker di primati. L’americana Dalilah Muhammad, due volte vincitrice dell’oro olimpico e altrettante dell’oro iridato, lascia il segno anche nell’impianto dove si è allenata già nei giorni precedenti, e demolisce il record del Meeting dei 400 a ostacoli continuando a spingere fino a alla fine e tagliando il traguardo in 53”84. Significativo che anche la seconda classificata alle sue spalle, la giamaicana Andrenette Knight scenda sotto al precedente primato, bloccando il tic tac dopo 53”95. L’ivoriana Marie-Josée Ta Lou non è da meno di Muhammad, anzi, il suo 10”94 per certi versi pesa persino di più, considerando che lo realizza con 1.2 m/s di vento contrario, che la rivale più vicina, Twanisha Terry, si ferma a venti centesimi di distanza e che il precedente record apparteneva nientemeno che a Shelly-Ann Fraser-Pryce (10”98). Ma scrive il suo nome nell’albo dei primatisti del Meeting anche Bryce Deadmon, già oro olimpico ai Giochi di Tokyo con la 4x400 a stelle e strisce: migliora il primato del meeting nel giro di pista facendolo scendere a 44”76 (due centesimi in meno rispetto al precedente, datato 2019, del nigeriano Emmanuel Bamidele). Il quarto record della manifestazione arriva quindi con lo statunitense Yard Nuguse, che supera il 3’33”49 del 2021 di Stewart McSweyn, fissando il tempo sul tabellone a 3’33”26. Tanti i primati stagionali migliorati nell’occasione. Il giamaicano Tajay Gayle, campione del mondo nel salto in lungo a Doha, ci riesce portandolo a 8.26 metri, al terzo salto di una serie in cui per quattro volte va oltre alla barriera degli otto. In chiave azzurra, Leonardo Fabbri torna sopra i 21 metri nel peso, mandandolo a 21.16 al primo lancio nella gara vinta dall’americano Rogers Steen con 21.38: questa pedana (in cui ai Tricolori 2020 raggiunse i 21.99) evidentemente gli porta fortuna, visto che era da più di un anno che non andava oltre a questa barriera. Allo stagionale anche Dariya Derkach (14.18 con +2.2 di vento, 14.12 con vento regolare a +1.8 la sua seconda miglior prova), nel triplo femminile, gara particolarmente esaltante, vinta sul filo dei centimetri dalla giamaicana Shanieka Ricketts (14.72) sulla dominica Thea Lafond (14.71). È la penultima gara a chiudersi, col sipario della XXXV edizione che cala con i 100 maschili, vinti dal campione del mondo della 4x100 canadese Aaron Brown in 10”12, con il campione olimpico André De Grasse solo settimo in 10”35.

Gasparetto: "Felici della risposta del pubblico"

Più che positivo il bilancio del presidente di Assindustria Sport Roberto Gasparetto. «Siamo contentissimi per la risposta del pubblico e per l’alto livello tecnico dell’evento. In ogni gara abbiamo cercato di affiancare ai top player dell’atletica internazionale i nomi di possibili sorprese in grado di affermarsi, una scelta che ha pagato".
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