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Petrarca Rugby, Andrea Trotta: "Vogliamo vincere il sedicesimo Scudetto"

Il capitano dei Neri racconta la sua storia tra ricordi del passato e obiettivi per il futuro

Petrarca Rugby, Andrea Trotta: "Vogliamo vincere il sedicesimo Scudetto"

Andrea Trotta

Andrea Trotta è un romano figlio di Padova. Il capitano del Petrarca veste la maglia nera dal 2014 ed è ormai una bandiera del club Campione d'Italia. Un viaggio nel suo passato e un tuffo negli obiettivi per il futuro. 

Andrea Trotta, capitano del Petrarca Rugby, non proviene da un ambiente tradizionalmente legato alla palla ovale. Un ragazzo di Roma, che si trova comunque a percorrere una strada che lo porterà a diventare uno dei leader di una delle squadre migliori d'Italia.

La passione per questo sport nasce quasi per caso. "Frequentavo un circolo sportivo", racconta, "da qui ho iniziato a conoscere il gioco. Poi un compagno delle medie mi ha convinto a provare". Un percorso che parte da lontano: prima il nuoto, il calcio, il tennis. "Ma non mi piacevano gli sport individuali e a pallone non ero bravo", confessa. E così, Trotta trova nel rugby la sua vera casa.

Da quel momento l’ascesa è rapida. "Quando ho iniziato mi mancavano i fondamentali", ammette Trotta, "ma mi hanno subito notato. Ero già 1.90 alle medie". Le sue doti fisiche e la sua determinazione lo portano nei centri di formazione regionale, poi nell'Accademia zonale e poi nelle Under della Nazionale con il traguardo della qualificazione ai Mondiali in Nuova Zelanda con l'Under 20. "Indossare la maglia azzurra è stato un privilegio", dice con orgoglio. Eppure, le soddisfazioni non finiscono qui. "Anche con la Nazionale Seven abbiamo vinto gare importanti. Sono ricordi che porto nel cuore".

Dopodiché il salto tra i grandi, con il trasferimento a Mogliano, la squadra che aveva appena vinto lo scudetto. Un inizio difficile: "Ho giocato poco, è stata dura". Poi, però, arriva quella che sarebbe stata la svolta della sua carriera con il trasferimento a Padova: c'è la chiamata del nobile Petrarca Rugby: "Mi sono adattato subito", racconta, "mi sento un po' padovano ormai, sono qui dal 2014. La città mi piace, ho fatto molte amicizie anche al di fuori dello sport". Con i Neri, Trotta si afferma come capitano e guida la squadra a tanti successi. "L’obiettivo ora è rivincere il campionato, la squadra è super compatta e ci troviamo benissimo insieme".

Trotta è un leader che porta pace e coesione nel gruppo. "Sono un capitano che non ama litigare", ammette, "se posso evitare lo scontro lo faccio". Per il romano nel rugby non esistono individualità, ma solo il lavoro di squadra. "Sostegno" è la parola chiave: "Il compagno dev’essere sempre aiutato, fisicamente e mentalmente".

Ma Andrea Trotta, nonostante i tanti titoli, chiede ancora qualcosa alla sua carriera: "Sogno di vedere il Petrarca partecipare alla URC (United Rugby Championship): se ci fosse la possibilità fare parte di quella squadra sarebbe fantastico".

Da due anni, Trotta ha anche intrapreso la carriera da informatico. "Mi definisco un rugbista nerd", scherza, "ho molta passione per questo ambito e mi sto trovando benissimo".

Con la sua esperienza e la sua qualità, Trotta è diventato un riferimento per la squadra. Il suo primo scudetto da capitano, nel 2022 contro Rovigo, rimane un ricordo indelebile: "Una delle gioie più grandi che ho provato".

Andrea Trotta, un romano figlio di Padova: un timoniere alla guida dei Neri alla caccia del sogno del sedicesimo titolo.

Stefano Parpajola

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