L’ex corte benedettina, divenuta poi di proprietà della famiglia Da Zara, è occupata per metà da uffici comunali, mentre l’altra metà è privata ed ospita alcuni alloggi e, al pianterreno, delle vetrine di negozi
Ci sono voluti anni e battaglie legali, ma alla fine il pianterreno dell’ex corte benedettina, detta anche corte Da Zara accanto al municipio di Maserà, è diventata di proprietà del Comune. Diversi abusi edilizi erano stati riscontrati al suo interno, tanto che l’amministrazione comunale aveva fatto richiesta di sanarli, purtroppo invano. Il proprietario, infatti, non aveva mai messo in ordine nulla, anzi, si era pure rivolto al Tar per cercare di avere ragione. Ma il tribunale amministrativo all’inizio di aprile ha dato ragione al Comune, che pertanto, in virtù degli abusi mai sanati, per legge diventa proprietario della parte dell’immobile che si trova al pianterreno e che negli anni aveva persino ospitato un centro di preghiera islamico. «Le chiavi ancora non le abbiamo, ma la soddisfazione sì – commenta il sindaco Gabriele Volponi, che aveva posto l’acquisizione dell’ex corte benedettina come uno degli obiettivi del proprio mandato amministrativo, anche se ormai disperava di portare a casa il risulto, viste le lungaggini burocratiche –. Il piano superiore rimane del privato, ma non disperiamo, un giorno, di entrare in possesso anche di quei locali, da adibire ad uso esclusivamente pubblico». L’ex corte benedettina, divenuta poi di proprietà della famiglia Da Zara, è occupata per metà da uffici comunali, mentre l’altra metà è privata ed ospita alcuni alloggi e, al pianterreno, delle vetrine di negozi. Alcuni anni fa uno di questi locali era stato adibito a centro di preghiera islamico. Alcuni degli appartamenti poi, erano sovraffollati e tenuti in pessime condizioni, mentre tutto attorno venivano accumulati i rifiuti. Dopo anni di incuria e di abbandono e di frequentazioni problematiche, oltre che di problemi igienico-sanitari, un paio di anni or sono il Comune ha emanato quindi una serie di ordinanze per abusi in merito ai locali posti al pianterreno, che sono però state trascurate dal proprietario. E l’amministrazione comunale alla fine ha avuto ragione. «Si tratta di un primo risultato per il riordino della corte Da Zara – aggiunge Volponi – che ora è un fatto concreto. Devo sicuramente ringraziare il laborioso lavoro degli uffici comunali: il prossimo passo sarà decidere cosa portare all'interno della corte Da Zara in termini di servizi pubblici. Le idee non mancano: nel 1999 proposi di traslocarvi l’ufficio postale». Cristina Salvato
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