Comunità e territorio presenta una mozione per ricordare la figura a 100 anni dalla morte
Il nome Da Zara è strettamente collegato alla storia di Maserà: la corte benedettina porta il nome di questa antica famiglia. Ma pochi, forse quasi nessuno, conoscono le sue origini, sanno davvero chi fossero i Da Zara, vittime di un oblio, di una damnatio memoriae legata all’epoca del Fascismo, essendo loro di religione ebrea. Eppure il volto di Maserà, come pure della vicina Casalserugo, sono stati disegnati proprio dai Da Zara. Il signore di Casalserugo, Leone Da Zara, vi aveva vasti possedimenti e rimase a lungo nel Consiglio comunale. Era il padre del più celebre Leonino, pioniere dell’automobilismo e dell’aviazione, amico di Gabriele D’annunzio, che nel 1909 costruì, sui terreni di famiglia, il primo campo da volo privato d’Italia. A Maserà invece, fu sindaco Moisè Da Zara, padre di Leone e di Giuseppe, anche lui a lungo primo cittadino del Comune e industriale di fama internazionale. Presidente per vent’anni consecutivi della Veneta Ferrovie, finanziere e direttore delle Assicurazioni Generali, nonché sindaco dal 1896 al 1906 di Maserà, morì il 28 luglio 1923, per un improvviso attacco cardiaco al termine di una riunione del consiglio di amministrazione della società ferroviaria. Personaggi che hanno scritto quindi importanti pagine della storia italiana, che andrebbero ricordati. A cominciare da Giuseppe, di cui quest’anno ricade il centenario dalla morte. Per questo, per ridare la giusta memoria a questo illustre personaggio, i consiglieri comunali Elena Coppola, Andrea Berto, Nicoletta Pannocchia e Luca Rigoni della lista civica Comunità e Territorio , hanno presentato una mozione, accolta dal Consiglio comunale, per avviare iniziative atte a ricordare, sul territorio, la famiglia Da Zara. «A Giuseppe Da Zara si deve inoltre l’attuale conformazione del centro cittadino– illustrano i consiglieri – con la piazza, il municipio e le scuole, sebbene queste ultime realizzate solo in seguito. Tanto fu apprezzata la creazione di una piazza, che gli venne intitolata mentre era ancora sindaco, ma che venne modificata in piazza Municipio e via Roma dall’allora Consiglio Comunale fascista, per obliare la memoria di Giuseppe Da Zara in quanto ebreo. La figura di Giuseppe Da Zara rivesta indubbia importanza nella storia e nell’economia del nostro Comune e del territorio, anche per quanto riguarda lo sviluppo del settore agricolo (per esempio l’imposizione della coltura della barbabietola da zucchero). La sua memoria storica va quindi recuperata, come proposto da Ennio Chiaretto, concittadino appassionato ed esperto di storia locale, anche attraverso la posa di cartellonistica che crei un percorso culturale e turistico. Cristina Salvato
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter