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Albignasego. Approvato il nuovo Piano per l’ambiente. In futuro la città sarà più sostenibile e verde

Strategie per l'efficienza energetica e la sostenibilità ambientale, con focus su mobilità, economia circolare e partecipazione dei cittadini

Verde pubblico a Lion di Albignasego

Ripensare un modello di città che abbia a cuore l’ambiente, e la sostenibilità, modificando l’urbanistica, i trasporti, l’illuminazione e tutto ciò che oggi impatta negativamente. Sono le linee guida del nuovo Piano approvato dall’amministrazione

È stato pubblicato a metà luglio il nuovo PAESC - Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima, approvato dal comune di Albignasego. Si tratta di un “documento fondamentale per la nostra comunità, che traccia la strada da percorrere nei prossimi anni per contribuire alla lotta contro i cambiamenti climatici, promuovere un uso più efficiente delle risorse e migliorare la qualità della vita di tutti” commentano il sindaco Filippo Giacinti e l’assessore all’ambiente Valentina Luise.

Questo piano nasce da un attento studio delle caratteristiche del nostro territorio, delle sue criticità e delle sue potenzialità. È uno strumento dinamico e aperto, che si arricchirà nel tempo anche grazie al contributo dei cittadini. Viviamo in un momento in cui i cambiamenti climatici e la crisi ambientale ci pongono di fronte a sfide importanti. Ma queste sfide sono anche un’opportunità: l’opportunità di ripensare il nostro modello di sviluppo, di tutelare il nostro territorio e di costruire un futuro più equo, verde e sicuro per tutti. Per questo abbiamo lavorato a un piano che guarda al lungo periodo, ma che inizia da oggi”.

Quali dunque gli obiettivi? Gli amministratori spiegano che i punti principali sono: “La riduzione delle emissioni di CO 2, con interventi su mobilità sostenibile, efficienza energetica e uso di fonti rinnovabili; la tutela del territorio e l’adattamento ai cambiamenti climatici, attraverso la cura del verde urbano, la gestione dell’acqua e la prevenzione del dissesto idrogeologico; l’economia circolare e la sostenibilità locale, per promuovere un uso responsabile delle risorse e sostenere le imprese green; la partecipazione attiva dei cittadini, delle scuole e delle associazioni, perché la transizione ecologica è una sfida che possiamo vincere solo insieme”.

Il piano è composto da un centinaio di pagine in cui il territorio è analizzato da cima a fondo. Tra le analisi più interessanti si trova la “carta delle fragilità” che “raccoglie, rappresenta e sintetizza l’insieme dei fattori che da una parte condizionano l’antropizzazione del territorio, qualche volta la limitano o richiedono operazioni preventive, ma anche che esprimono disfunzioni, pressioni e rischi alla conservazione di qualità ambientali, qualità della vita, in generale, di sostenibilità”. Lo studio si rivela fondamentale per classificare il territorio ai fini edificatori, prevedendo “tre diverse classi (aree idonee, aree idonee a condizione, aree non idonee) sulla base delle caratteristiche geologiche, geomorfologiche, idrogeologiche ed al rischio idraulico.

In ambito di pianificazione urbanistica altra carta di rilievo è quella della trasformabilità “che contiene le strategie e le azioni specifiche previste dal Piano attraverso le quali orientare le principali trasformazioni, stabilire i livelli di tutela e le modalità di valorizzazione”. Seguono il piano del verde, dell’illuminazione, del traffico e molto altro. Un vero e proprio ridisegno della città, da sviluppare nei prossimi anni in ottica sostenibile.

Andrea Benato

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