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Padova, salgono a tre le positività al vaiolo delle scimmie

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Salgono a tre le positività al vaiolo delle scimmie riscontrate dall'Azienda Ospedaliera di Padova. Tutti e tre i pazienti sono ricoverati nel reparto di Malattie infettive

"Come Dipartimento di Prevenzione continuiamo con l'attività di contact tracking. I casi di positività sono saliti a tre, verosimilmente riconducibili a un'unica filiera di contagio", dichiara il Direttore di Prevenzione Luca Sbrogio', che si mantiene in stretto collegamento con la Regione del Veneto e il Ministero della Salute. Il direttore sanitario dell'Ulss 6 Aldo Mariotto afferma: "Siamo costantemente in contatto con l'Azienda ospedaliera in modo da affrontare con serenità sia l'acuzie sia tutte le fasi della sorveglianza sanitaria sul territorio. La situazione è pienamente sotto controllo, rimane sempre valido l'invito a rispettare le norme igieniche e le precauzioni comportamentali interpersonali" Nel corso di una conferenza stampa  " I tre pazienti si trovano tuttora ricoverati in quanto febbricitanti, ma sono ricoveri più che altro precauzionali perché in realtà stanno bene tanto che potrebbero essere dimessi a breve.  -  specifica il direttore generale Giuseppe Dal BenNessun reparto isolato,  stiamo parlando di una malattia infettiva e nel reparto a esse dedicato ricoveriamo di tutto e di più, quindi niente panico. Questa è una situazione normale per una malattia infettiva, ne ricoveriamo più per tubercolosi giusto per capirci". La direttrice del reparto di Malattie Infettive dottoressa Annamaria Cattelan " Verosimilmente c'è una correlazione tra i nostri tre casi: per il contagio ci vogliono contatti molto stretti e intimi" “Non si può parlare di pandemia in questo momento, perchè i numeri sono limitati e la via di trasmissione è molto specifica: di conseguenza l’indice di trasmissibilità è sotto l’1” - specifica il prof. Vincenzo Baldo, epidemiologo dell’Azienda Ospedaliera di Padova . “Quindi la possibilità di avere una epidemia è molto bassa. E’ una patologia infettiva che si trasmette dall’animale, si chiama vaiolo delle scimmie perchè i primi isolamenti sono stati fatti su questa specie animale, e purtroppo saluariamente si trasferisce anche all’uomo”."Il contagio avviene fondamentalmente per contatti molto stretti,  sono molto più a rischio, ad esempio, i contatti intimi, ma secondo la letteratura scientifica può essere traferito attraverso i droplet di grandi dimensioni, quindi attraverso la saliva o ravvicinamenti molto stretti, faccia a faccia.  -  spiega Baldo - Il fatto stesso che presenti dei sintomi ben evidenti, il rush cutaneo ad esempio – conclude l’epidemiologo – ci consente di fare tutte le manovre preventive più efficaci come l’isolamento e il tracciamento
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