Peter Paul Eberle, riferimento per la grafica pubblicitaria e per gli allestimenti museali e di grandi esposizioni
Un connubio, quello fra Peter Paul Eberle e Padova durato ben cinque decadi, un lasso di tempo abbastanza raro in Italia per una collaborazione di questo tipo, che ha consentito al grafico di dare una precisa impronta alla comunicazione, e all’immagine, di una città che stava vivendo uno dei suoi momenti di maggiore sviluppo. “É emozionante vedere con gli occhi di oggi, in uno sguardo retrospettivo, un lungo periodo della comunicazione culturale a Padova, prima dell'avvento del digitale e quindi affidata alla carta stampata, in particolare all'affissione stradale" - commenta l'Assessore alla Cultura Andrea Colasio - "Assieme agli allestimenti, dallo stile molto riconoscibile, i progetti graficidi Peter Eberle hanno certamente contribuito in quegli anni al paesaggio eall'identità visiva della nostra città."
Eberle a Padova
Eberle giunse a Padova nel 1970. Aveva alle spalle una formazione svizzera, in un’epoca in cui l’epicentro della grafica italiana era Milano. A chiamarlo alcune agenzie di comunicazione che, da Padova, operavano per fondamentali marchi nazionali. Poi l’avvicinamento alla Pubblica Amministrazione e qui la grafica di Eberle non è più quella dei soli marchi di prodotto ma il suo lavoro si allarga alle più diverse necessità – lui direbbe “opportunità” – della comunicazione. Collabora con lo Studio Albini Piva Helg per la grafica del nuovo Museo agli Eremitani, si specializza nella grafica allestitiva museale e firma gli allestimenti di decine di storiche esposizioni, nonché quella, inconfondibile, dei cataloghi e di altre pubblicazioni. La sua inconfondibile “firma” è presto richiesta anche all’estero, a Bruxelles, Vienna, Parigi, spesso al fianco di architetti di livello.
La passione
Poi la decisione di ritirarsi per potersi dedicare ad una passione da tempo coltivata: ricostruire e documentare la tradizione della sua famiglia per la scultura lignea a soggetto sacro. Suo nonno e suo bisnonno, nei loro laboratori gardenesi, hanno realizzato altari, statue, altorilievi lignei che oggi si ammirano in decine di cattedrali e grandi chiese americane ed europee, compreso l’altare donato dall’Imperatore d’Austria Ungheria alla Basilica di Sant’Antonio a Padova. E per poter coltivare l’hobby del disegno a mano libera, tradotto nelle immagini di personalissimi cahiers du voyage, lo stesso piacere per il disegno che lo ha portato, nel 2013, a illustrare un’ originale storia di Dracula, destinata ai bambini.
Informazioni
Orari mostra: da martedì a venerdì 15.30-19; sabato-domenica-8 dicembre: 10-13 e 15-19. Chiuso lunedì non festivi Ingresso gratuito
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