Organizzata e promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova e realizzata con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, la mostra si compone di oltre ottanta dipinti
Non solo Canaletto: a ritrarre Venezia, dall’inizio del XVIII secolo sino alla fine della Repubblica, furono molti altri artisti, più o meno noti. Importanti testimonianze dello spirito dell’epoca, le loro opere sono oggi protagoniste della mostra curata da Federica Spadotto “All’ombra di Canaletto”, visitabile fino al 17 settembre prossimo presso il Museo Eremitani. Organizzata e promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova e realizzata con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, la mostra si compone di oltre ottanta dipinti provenienti dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia, dal Museo Revoltella di Trieste, dal Museo Civico di Palazzo Chiericati di Vicenza, dalle collezioni del Museo d’Arte Medievale e Moderna dei Musei Civici di Padova e da collezioni private, e permetterà ai visitatori di ammirare opere di grandi maestri quali il già citato Canaletto, Francesco Zuccarelli, Luca Carlevarijs e Francesco Guardi, ma anche i quadri, mai esposti prima, di artisti meno noti quali Giovan Battista Cimaroli e Giacomo Guardi. Un percorso pensato per far scoprire la Venezia del Settecento, la sua ascesa così come la sua caduta, attraverso dipinti diversi: da un lato le vedute realistiche di paesaggi ritenuti fra i più affascinanti al mondo, oggetto del desiderio dei viaggiatori dell’epoca, dall’altro il genere del capriccio, con le sue vedute ideali in cui reale e immaginario si mescolano, e che ci restituisce una fotografia dei gusti e dello spirito della nobiltà veneziana dell’epoca.
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