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Padova, al via il nuovo campus Piave Futura

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La Caserma Piave passa all’Università. Sorgerà il nuovo campus Piave Futura

Un'ex area militare in disuso si trasformerà in un nuovo polo dell'Università di Padova. La caserma Piave è passata ufficialmente sotto la proprietà dell'ateneo padovano. La cessione dell'area in pieno centro storico permetterà all'ateneo, previa ristrutturazione e adeguamento degli edifici già esistenti, di ampliare gli spazi a disposizione per uffici, ricerca e didattica. Un momento che rappresenta il culmine di un percorso avviato nel 2017 con la firma di un accordo fra Università, Demanio, Ministero della Difesa e Comune. Grazie a questo accordo, l'ex caserma è stata ceduta all'ateneo in cambio della creazione di alloggi destinati al personale militare presso la caserma “Salomone”, sede del Comando Forze Operative Nord. L’iniziativa darà vita al Campus PiaveFutura, un nuovo polo dedicato alle scienze economiche e sociali. L'ultima fase del processo prevede, infatti, la realizzazione degli spazi ipogei, parte integrante del progetto sviluppato dallo studio d'ingegneria Steam di Padova in collaborazione con l'archistar britannica David Chipperfield. “Il progetto ridà vita a uno spazio all’interno della città – ha detto la rettrice Daniela Mapellima che resterà in dialogo continuo con il tessuto urbano permettendo ai cittadini di passeggiarvi all’interno e di sostare nelle aree comuni. Sono operazioni in cui noi crediamo moltissimo, anche in termini di sostenibilità: infatti in questi anni non abbiamo mai costruito su spazi vuoti bensì siamo andati a rivalorizzare e rivalutare aree già presenti nel nostro territorio”.

Il nuovo Campus PiaveFutura

Il nuovo Campus PiaveFutura migliorerà il servizio agli studenti, razionalizza la logistica, creerà campus tematici, centralizzerà i servizi, all’insegna della sostenibilità e della riduzione della spesa, con un’importantissima riqualificazione urbana. Per la ristrutturazione della caserma è programmata una spesa di 90 milioni di euro, di cui 50 provengono da finanziamenti ministeriali. Dal punto di vista architettonico, l'aspetto distintivo del progetto vincitore, selezionato tra altri nove finalisti, è rappresentato da una struttura ovale collocata al centro dell'ex presidio militare. Questo elemento richiama l'anello interno dell'Isola Memmia, situata a Prato della Valle. Con il passaggio formale, l'Università è ora in grado di avviare le procedure di gara per l'appalto dei lavori. Questi interventi seguiranno le fasi preliminari già in corso da diversi mesi, durante le quali è stata effettuata la bonifica di una porzione di terreno dove sono state individuate cisterne di gasolio.

Il progetto

Il progetto di trasformazione dell'area, che occupa 51mila metri quadrati, di cui 27.500 dedicati agli edifici, prevede la realizzazione di aule didattiche capaci di ospitare circa 4mila studenti, mille posti tra spazi di studio e biblioteche e circa 600 posti per uffici e studi docenti. Il progetto include anche aree destinate al tempo libero e alla ristorazione. “È un progetto che è stato pensato anche da un punto di vista dell’integrazione con le esigenze di mobilità sostenibile all’interno della città – ha sottolineato il direttore generale dell’Università, Alberto Scuttari – questo flusso di persone, infatti, non produrrà un accumulo di automobili o di mezzi in maniera disordinata, perché il progetto prevede anche più di 200 posti auto interrati, 120 posti per parcheggi moto, 1.500 posti per parcheggi di biciclette e monopattini”.  
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