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Pochi investimenti sulla difesa del suolo a Padova? Risponde Bottacin

Bottacin: “In 2 anni 750 milioni per tutto il Veneto con 1.515 cantieri. Spesi 150 euro per abitante”

Gianpaolo Bottacin
“Negli ultimi 2 anni la Regione ha investito 745 milioni di euro per difesa del suolo, pari a 1515 cantieri aperti in tutto il territorio. Un investimento di circa 150 euro per abitante. Risulta quanto meno sorprendente che ancora si parli di scarsi investimenti”. Lo sottolinea l’Assessore all’Ambiente della Regione del Veneto, Gianpaolo Bottacin, in relazione alle polemiche su presunti finanziamenti insufficienti nel padovano. “Ciò – aggiunge Bottacin – è accaduto in applicazione del piano che ci siamo dati nell'ambito della prevenzione (il cosiddetto “piano d'Alpaos”) che vale 3.2 miliardi di euro. Su questo fronte siamo riferimento a livello nazionale, tanto che, a seguito della tempesta Vaia, autorevoli personalità tecniche hanno affermato che se non fossero state messe in campo le opere di prevenzione che la Regione sta realizzando, il bilancio sarebbe stato ben peggiore. Tra di essi ricordo il prof. D'Alpaos luminare in campo idraulico, il Prof Nicola Casagli, consulente del dipartimento nazionale della Protezione Civile, il prof. Giuseppe Maschio, referente del corso di Ingegneria della Sicurezza dell'Università di Padova e membro della commissione grandi rischi del dipartimento nazionale della Protezione Civile, l'ing. Luigi D'Angelo direttore generale delle emergenze del dipartimento nazionale della Protezione Civile e molti altri”. “D'altronde non potrebbe essere altrimenti – dice Bottacin -  visto che con Vaia ha piovuto più dell'evento del 1966 quando in Veneto ci furono oltre 100 morti, e più dell'evento del 2010 quando il Veneto si allagó per ben 32 rotture arginali. Lo stesso è accaduto qualche settimana fa con l'evento dei primi di dicembre con precipitazioni maggiori del 1966 e del 2010 ma con danni decisamente minori”. “Polemiche come queste – conclude Bottacin – sono probabilmente dovute al fatto che l’enorme lavoro della Regione non possa essere correttamente percepito, o poco percepibile, ma questi sono i dati reali e documentati, non chiacchere”.
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