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Padova: Nell’anno del Virus nuovi bisogni e nuovi servizi

Padova: Nell’anno del Virus nuovi bisogni e nuovi servizi

Padova è la quinta città italiana per spesa pro capite a favore degli anziani. L’obiettivo è costruire una salda rete sociale per garantire autonomia e combattere la solitudine

È stato congelato tutto, attività socializzanti in primis. L’anno del Covid ha azzerato quei momenti preziosi che costituiscono un sostegno fondamentale per gli anziani. Ma qualche notizia buona c’è, in questo tempo sospeso che per questa fascia di popolazione ha reso tutto più complicato da nuovi bisogni, ulteriori difficoltà e spesso dalla mancanza di supporti familiari. Padova è la quinta città in Italia per spesa pro capite a favore degli anziani e all’investimento economico hanno fatto seguito il ripensare e il ridisegnare completamente i servizi, con l’obiettivo di costruire una salda rete sociale che prova a garantire maggiore autonomia e combattere la solitudine. Pandemia, ma non solo. Padova nuovi serviziGli anziani soli sono molti e con l’invecchiamento della popolazione lo saranno sempre di più. Ecco perché pubblico e privato, case di riposo, sanità e terzo settore sono stati chiamati in causa dall’amministrazione comunale per mettere in piedi progetti integrati di sostegno costante. “Battere la solitudine aumentando l’autonomia e costruire una città dove è sempre possibile incontrarsi”, è la sfida principale dell’assessora Marta Nalin. I progetti in campo rivolti alla fascia più anziana della popolazione padovana sono molti. C’è il servizio nazionale “Telefono amico”, che può essere chiamato tutti i giorni dalle 10 alle 24. E c’è la “Telefonata amica”, gestita in collaborazione con le associazioni di volontariato del territorio e destinata alle persone che hanno bisogno di affrontare con maggiore serenità la propria condizione di vita. Il progetto “Padova città amica dell’anziano” negli ultimi mesi del 2020 ha visto l’organizzazione di cicli di formazione online su diversi temi dedicati all’invecchiamento attivo, alla medicina generale, agli stili di vita sani, al rapporto con i nipoti, oltre che all’illustrazione dei servizi di assistenza sociosanitari offerti dal comune alla terza età. L’ufficio attività creative terza età (ACTA) prima dell’emergenza sanitaria organizzava corsi dallo yoga alle lingue, dall’acquarello all’informatica, ballo, canto, ricamo, danze popolari, nuoto, acquagym e naturalmente una delle iniziative di maggiore successo, i soggiorni climatici. Tutto si è fermato, qualcosa è stato trasferito online, i corsi di lingua per esempio. Altre iniziative sono nate da zero proprio per rispondere ai nuovi bisogni emersi nell’ultimo anno. Come il centralino #chiamacipure, attivo per tutti non solo per gli anziani. Come “Più spazio per te”, sportello psicologico gratuito di aiuto rivolto agli over 60 e al loro nucleo familiare. O come “Antenna 19”, servizio attivato proprio durante il lockdown per monitorare gli anziani soli: un supporto “porta a porta” preso in carico dalle cooperative sociali Train de Vie, Bottega dei Ragazzi e Progetto Now. (S.s)
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