“Via San Marco? È più storica di via Cesare Battisti”. Non hanno dubbi i residenti: Ponte di Brenta è, per antonomasia, ma anche per collocazione geografica, uno dei quartieri “storici” della città. Dopo Torre continua il viaggio alla scoperta dei rioni che ricadono nel territorio a Est della città e che appartengono alla Consulta 3A.

“Ponte di Brenta era il passaggio obbligato di quanti erano diretti in città da Nord Est – afferma la
Consulta 3A –. Via San Marco, la direttrice principale a cui si collegavano la Statale Padova-Treviso e via Regia verso la Riviera del Brenta, era il crocevia di accesso a Padova dalle province di Venezia e Treviso. Una connotazione che non è mai cambiata e, che nel corso dei decenni, ha impresso un’identità marcata a questo quartiere a partire dalla vocazione commerciale”. Conoscere la storia e ciò che questo rione era un tempo, può aiutare a non perdere quelle tracce e, soprattutto, a progettare il futuro. “Ai primi del ‘900 lungo via San Marco c’erano 8 barbieri e 8 ristoranti. Solo fino a 5-6 anni fa si contavano 25 esercizi storici, dal- la cartoleria all’antico mulino, dal distributore di benzina all’oreficeria, dal negozio di ferramenta alla confetteria e al Caffè Centrale aperto nel 1892, tutte con più di quarant’anni e fino a oltre un se- colo di attività. Molte botteghe, in questi anni, hanno purtroppo dovuto chiudere i battenti, ma altre continuano a tenere alta, tra mille difficoltà, l’identità di questo luogo. Tra quelle iscritte nell’elenco delle “Botteghe storiche” comuna- li: la Cartoleria Trevisi, Confetteria Cappellari, Farmacia San Luca e Gioielleria Amadio. Tra le attività più antiche il distributore Agip, fin dai primi del ‘900”. In via San Marco si trovava, un tempo, anche la sede del Consiglio di Quartiere 3 Est, quello che oggi è la Consulta. In questi mesi la Consulta 3A non è rimasta a guardare, cercando di farsi portavoce delle istanze della comunità. Molte le attività per le quali ha collaborato e altre sono in cantiere non appena saranno raccolti e analizzati i questionari promossi tra la cittadinanza. Tante le associazioni attive nel quartiere come “Al Ponte” di cui fanno parte circa una cinquantina di esercenti, “Vivi-Amo Villa Breda” per la valorizzazione di Villa Breda, la “Ben- venuto Cellini” associazione culturale di teatro amatoriale, l’”ASD San Marco Calcio” vivaio di piccoli, giovani e meno giovani.
Con loro e con altre associazioni sono state avviate collaborazioni. Ne sono un esempio la cura e le attenzioni poste al mercato rionale del sabato, la raccolta dei giochi per bambini meno fortunati, che ha avuto luogo nel periodo delle festività natalizie, la pulizia ecologica effettuata ogni ultima domenica del mese che, come in altri quartieri della Consulta, ha lo scopo di sensibilizzare la cittadinanza alla cura e al senso di appartenenza del proprio territorio. Ricordiamo poi l’”Antica Fiera di San Marco” fatta rinascere nel 2009 dall’allora Consiglio di Quartiere 3 Est che ha ripreso le fila di quanto nasceva nel 1800, poi so- spesa a partire nel 1939. “Un mo- mento molto atteso e sentito che ha subito uno stop lo scorso anno a causa della pandemia, ma che in tanti a Ponte di Brenta vorrebbero tornare a far rivivere appena sarà possibile”.
Continuano alcune collaborazioni con le parrocchie locali, ad esempio per iniziative solidali dalla parte delle famiglie bisognose e degli anziani soli. Nicoletta Masetto