Negli ultimi 15 anni sono andati perduti almeno 5.000 ettari di terreno in provincia di Padova, vale a dire 50 chilometri quadrati. Un dato allarmante che richiama ancora una volta l’attenzione sul problema dello sfruttamento indiscriminato e irreversibile del suolo. Nell’ultimo mezzo secolo, confermano i recenti dati dell’Ispra, l’Istituto superiore per protezione e la ricerca ambientale, la nostra provincia ha sacrificato oltre 32 mila ettari di suolo agricolo. «Significa che dall’inizio del Duemila ad oggi nel padovano - spiega Federico Miotto presidente di Coldiretti Padova - abbiamo perso terreno agricolo equivalente ad oltre 460 campi da calcio. In tutto il Veneto la cifra di suolo sacrificato sull’altare della cementificazione sale a 40.000 ettari. E’ un prezzo altissimo e insostenibile, che ricade anzitutto sulle spalle degli agricoltori ma anche dell’intera collettività. Un recente studio ha calcolato che nella nostra regione ogni ettaro di terreno cementificato comporta costi per la collettività di 6.500 euro. Ciò significa che negli ultimi 15 anni a Padova la perdita di suolo agricolo è costata oltre 32 milioni e mezzo di euro. Dobbiamo invertire questa tendenza perché minor suolo agricolo significa meno agricoltura e tipicità locali, ma anche un ambiente più fragile dal punto di vista idrogeologico e una superficie “irrecuperabile” sempre più vasta. DOMENICA 8 NOVEMBRE, AD ASIAGO - Non è un caso - prosegue Miotto - che proprio il suolo come “bene comune” sia il tema della Giornata del Ringraziamento, l’evento che da 65 anni Coldiretti organizza al termine dell’annata agraria. Quest’anno ci troviamo insieme agli amici di Coldiretti Vicenza sull’altopiano di Asiago, nel centenario della Grande Guerra, e rifletteremo anche sul consumo indiscriminato di terreno agricolo, problema richiamato anche da Papa Francesco nella sua ultima enciclica “Laudato Sì”. L’agricoltore è il primo custode del territorio, perché ci vive e ci lavora. Senza suolo non ci potrebbe essere agricoltura, senza la terra non si coltiva. Ma l’ambiente va tutelato e difeso, non solo dalle calamità naturali ma anche dall’azione stessa dell’uomo”. “Quest’anno per la Giornata del Ringraziamento abbiamo scelto Asiago perché porta ancora i segni della Prima Guerra Mondiale – spiega il direttore di Coldiretti Padova Giovanni Pasquali – e perché l’Altopiano si trova in provincia di Vicenza ma fa parte della Diocesi di Padova, quindi unisce le nostre due federazioni. Un secolo fa su queste montagne infuriava la guerra, ora vogliamo portare un messaggio di pace e tenere viva la memoria di quanto accaduto perché non si ripeta mai più. Per questo domenica mattina, prima di dirigerci in Duomo per la celebrazione del Ringraziamento, raggiungeremo in corteo il Sacrario dove renderemo omaggio a tutti i caduti. Un gesto semplice ma carico di significati, soprattutto in questo periodo segnato da forti tensioni internazionali. Poi, non dimentichiamo, che a partire per la guerra furono soprattutto i nostri contadini”. IL PROGRAMMA DELLA GIORNATA: ore 9.15: raduno delle macchine agricole (presso parcheggio palazzo del ghiaccio di Asiago) ore 9.30: partenza sfilata macchine agricole ore 10.00: arrivo parcheggio Sacrario Militare di Asiago – deposizione corona ai Caduti ore 11.00: Santa Messa nel Duomo di San Matteo di Asiago concelebrata da mons. Roberto Bonomo e don Elia Lunardi ore 12.15: benedizione delle macchine agricole presso area parcheggio Duomo Asiago ore 12.30: Pranzo del Ringraziamento al Ristorante Due Mori di Camporovere di Roana
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