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Corte Benedettina di Legnaro, la Regione intervenga

corte benedettina legnaro
corte benedettina legnaro“La Corte Benedettina è un patrimonio che rischia di essere depauperato: la Giunta Zaia intervenga immediatamente”. È l’appello del consigliere regionale del Partito democratico, Piero Ruzzante, che ha depositato un’interrogazione alla segreteria di palazzo Ferro Fini evidenziando la necessità di rilanciare il ruolo e gli spazi dell’edificio quattrocentesco e di rivalutare le previsioni edificatorie sui quattro ettari di terreno annessi all’immobile. L’edificio, sede storica di Veneto Agricoltura, ospita uffici, una sala convegni, diverse aule riunioni, un ristorante e una foresteria con 25 posti letto. Locali, questi ultimi, chiusi ad aprile in seguito alla messa in liquidazione della “Corte Benedettina Srl”. Così come in vendita sono i terreni adiacenti al complesso, resi edificabili con una variante al Piano regolatore e acquisiti da Veneto Agricoltura in qualità di gestore dell’ente. Se i 25 posti letto “potrebbero generare un vantaggio anziché un costo”, rileva il consigliere, la messa in vendita dei terreni adiacenti al complesso “rischia di favorire eventuali speculazioni edilizie, in aperta contraddizione con gli impegni assunti dalla Giunta regionale in materia di contenimento di consumo del suolo”. Ruzzante chiede quindi all’esecutivo Zaia di quantificare i danni economici conseguenti alla chiusura delle attività di ristorazione e foresteria; quale collocazione sia stata individuata per il personale e per l’utilizzo degli spazi dismessi e l’intervento della Giunta perché cambi la destinazione d’uso dei terreni in vendita e li impieghi a beneficio del territorio. “È una battaglia di contenuto - evidenzia il consigliere Dem, - sbaglia infatti chi dice che con la cultura non si mangia. Vendere la Corte Benedettina, diventata un importante punto di riferimento per le attività di formazione e per i convegni svolti da istituzioni, categorie e società scientifiche, significa privare il territorio di un patrimonio storico che potrebbe invece essere oggetto di investimento per il rilancio dell’occupazione, del turismo e dello sviluppo del paese”. Sulla questione è intervenuto anche il segretario del locale circolo del Pd, Elia Bozzolan. “Il Partito democratico – ricorda – ha sempre tenuto alta l’attenzione sul tema: nel 2011 avviando una raccolta firme contro la vendita del complesso, già inserito nel piano di alienazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare regionale e nel 2014 predisponendo con gli studenti di Agripolis un progetto per la valorizzazione dei terreni adiacenti le mura del Brolo”. “L’interrogazione - ha annunciato Bozzolan - verrà ripresentata al consiglio comunale di Legnaro. Chiederemo all’esecutivo locale un impegno diretto perché sottoscriva con la Regione un accordo chiaro che definisce i termini per l’utilizzo degli spazi interni ed esterni alla Corte e che vanga concessa al Comune un’area per realizzare il parco urbano del paese, peraltro già previsto nella programmazione del Piano di assetto del territorio”. Martina Maniero
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