Da circa dodici anni al Centro residenziale per anziani “Umberto I” la psicologa e psicoterapeuta Laura Mainardi conduce un gruppo di psicoterapia. Le partecipanti sono solo donne e hanno deciso di chiamarlo gruppo “W le donne” a indicare un luogo dove potersi sentire libere di esprimere le proprie opinioni ed emozioni senza giudizi e pregiudizi. Un luogo fisico che si è esteso anche al virtuale con l’apertura della pagina Facebook “W le donne paroleinrete”. Sedici le nonnine coinvolte, età media 86 anni. “Nel tempo - racconta la psicoterapeuta Laura Mainardi, - si è creato un rapporto fecondo con quelli che le signore chiamano “gli amici del computer”, un circolo virtuoso che consente ai più giovani di conoscere la realtà della vecchiaia e alle anziane di sentirsi ancora al centro di relazioni che si pensavano ormai perdute”. Tra i temi lanciati sulla pagina facebook ci sono quello della memoria e delle emozioni, ma anche argomenti più leggeri. “L’idea ha riscosso grandissimo interesse - sottolinea la psicoterapeuta, - tanto che sono state raccolte più di centosettanta interviste, coinvolgendo donne dai 7 ai 96 anni, appartenenti anche ad altre Case di riposo del Veneto e a due negozi del piovese”. L’analisi statistica dei risultati ha evidenziato un interessante studio intergenerazionale. I risultati sono stati raccolti nella relazione “Combattere gli stereotipi sulle case di riposo: una ricerca intergenerazionale”, presentata all’Università di Pavia in occasione del VIII Convegno nazionale di psicologia dell’invecchiamento. “Le persone anziane che entrano in casa di riposo pensano di finire in una realtà fatta di lunghe ore di noia e solitudine” fa notare il direttore del Craup, Emanuela Perin, “fortunatamente non è così”. Martina Maniero
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