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A Montegrotto crisi delle attività, Baldi denuncia: “I negozi delle piazze Primo Maggio e Carmignoto verranno sacrificati”

“Il sindaco si è dimenticato dei negozi sfitti e abbandona a se stessi i proprietari che pagano Imu esorbitanti per tenere le serrande abbassate. Questo perché l’amministrazione ha deciso di spostare il centro davanti al Comune”

Chiudono ancora attività commerciali nella zona centrale di Montegrotto. Un negozio di calzature di viale Stazione e lo storico ristorante La Bricola di via San Mauro sono le ultime due “vittime”. La “crisi” del commercio a Montegrotto ha radici nel territorio da moltissimi anni e, ad onor di cronaca, i negozi hanno iniziato a chiudere prima ancora che si insediasse l’amministrazione Mortandello. Si sono succeduti sindaci, commissari, ma nell’ultimo ventennio la tendenza in terra sampietrina è di veder chiudere piuttosto che aprire attività commerciali. Basti pensare al rinnovato primo tratto di viale Stazione: nel boulevard, che doveva essere il “salotto buono” di Montegrotto: si contano già una decina di botteghe sfitte, compresi un bar e l’ex sede dello Iat inagibile. Ma non è tutto, negozi sfitti ci sono attorno alle piazze Carmignoto e Primo Maggio, in via Manzoni e la zona dell’isola pedonale, compresa Galleria San Mauro, un’area nata per essere di pregio e che invece presto è stata abbandonata dai commercianti. C’è qualche subentro, ma nel complesso sono troppe le serrande abbassate. Dove si regge meglio? In via Corso delle Terme, dove i negozi sono praticamente tutti aperti. “L’amministrazione ha deciso di spostare il centro della città davanti al Comune, come previsto nel masterplan 2050”, osserva Elisabetta Baldi, capogruppo di opposizione in consiglio comunale. “Al sindaco piace vincere facile, perché il nuovo centro verrà realizzato grazie agli investimenti dei privati. Ciò, tuttavia, sacrificherà piazza Primo Maggio e piazza Carmignoto, dimenticando totalmente decine di negozi sfitti e abbandonando i proprietari a se stessi, senza prevedere nemmeno un cambio di destinazione d’uso”. “Intanto i proprietari pagano Imu esorbitanti per negozi vuoti”, rincara la dose la consigliera. “Inoltre il bilancio non evidenzia alcun investimento sul commercio: inutile investire 2 milioni di euro sui lavori di viale Stazione se non si mantengono in vita i pochi negozi rimasti”. Nessun progetto, nessun incontro, nessuna condivisione seconda l’opposizione. “Qualche mese fa avevamo fatto richiesta di un contributo per i negozianti nel periodo di chiusura, ma ovviamente la risposta è stata negativa, perché veniva dalla minoranza. Di chi è la colpa? Solo dei commercianti? Non credo. La desolazione del nostro territorio è un’eccezione rispetto agli altri comuni limitrofi”. Una speranza di rilancio per Montegrotto arriverà dal masterplan del centro, Montegrotto 2050, al cui interno c’è la riqualificazione del secondo tratto di viale Stazione, attualmente in corso, e l’individuazione di piazza Roma come vero e proprio centro cittadino. Aumenteranno così i camminamenti per turisti e residenti. Ma la speranza arriva anche dai progetti di rigenerazione, approvati dall’amministrazione, degli hotel dismessi del centro. Andrea Fedrigo
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