La lotta alla ludopatia passa attraverso anche alla leva fiscale. Anche quest’anno saranno riconfermate da parte del Comune le riduzioni, nella misura del 15%, ai canoni per l’occupazione di suolo e aree pubbliche a favore degli esercizi pubblici che non hanno apparecchiature di gioco elettronico a disposizione del pubblico. Cosap più leggera quindi a chi continua, nonostante le difficoltà diffuse di fare quadrare i conti, a privilegiare l’etica sociale alla prospettiva di un 'facile guadagno. L’amministrazione da parte sua in questi anni ha cercato varie formule per cercare di approcciare la piaga della ludopatia. Un fenomeno sempre più diffuso anche da queste parti che richiede sforzi su più fronti. La scorsa primavera, per esempio, con un’ordinanza il primo cittadino ha limitato l’orario di apertura delle sale gioco e circoscritto a certe fasce orarie il funzionamento dei videopoker laddove siano presenti. “Abbiamo preso l’impegno concreto - ribadisce il sindaco Davide Gianella - di mettere in pratica politiche di contrasto alla ludopatia e per il terzo anno continuiamo a scontare l’occupazione di suolo pubblico, che è pagato direttamente dall’esercente e non dal proprietario del fabbricato. Bisogna sempre tradurre le parole in fatti. Per quanto riguarda poi l’ordinanza sugli orari ritengo che quel provvedimento sia a tutt’oggi fondato e da mantenere anche se i risultati epidemiologici si potranno constatare solo nel medio-lungo periodo”. “Questa scelta - aggiunge l’assessore al Commercio Luca Carnio - fa parte di un disegno di fiscalità agevolata previsto dal progetto Piove di Shopping. Siamo tra i pochi comuni che sono riusciti ad usufruire completamente dei finanziamenti ricevuti e a rendicontarli interamente”. Cosa ne pensano i beneficiari di questo provvedimento, ovvero i locali pubblici che hanno scelto di rinunciare alle slot? “Crediamo - fa sapere il consorzio Promo Piove, costituito dai gestori dei bar del centro - sia una buona iniziativa. La scelta di non tenere i videopoker nei nostri locali, alla fine, ha permesso anche di riqualificarli”. Ma non sono tutte rose e fiori. “Bisognerebbe - concludono - comunque abbassare un po’ i costi perché ormai sono troppo elevati e con sempre maggiori difficoltà riusciamo a farne fronte. Proponiamo poi che una quota di ciò che paghiamo per il plateatico, magari al 20%, sia destinato dal Comune a finanziare direttamente l’isola pedonale e tutte le altre manifestazioni che si tengono in città”. Alessandro Cesarato
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