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Narduolo (Pd): “Instabilità e incertezze dalla politica al territorio”

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narduoloOnorevole Narduolo, lei, deputata del Pd, si è schierata a favore della riforma costituzionale. Si aspettava l’esito delle urne? “Sì, per il clima negativo che si respirava e per il fatto che c’era un ampio fronte contrario, compresi alcuni esponenti del mio partito. E' stato un voto sul Governo Renzi, i contenuti sono passati in secondo piano. Peccato”.

Come sta il Pd a Padova e in provincia? “Ha passato momenti migliori. I risultati del referendum ci dicono che, soprattutto nei piccoli comuni, la sconfitta è stata netta. Al congresso di sicuro ci sarà parecchio da riflettere”.

Lei viene da Megliadino San Vitale, piccolo comune della Bassa. Quali i punti deboli del territorio? “La viabilità: non si sa se e quando avremo la nuova SR10. La frammentazione: non ricordo una sola battaglia che sia riuscita a unirci. E poi la fragilità del sistema lavoro. Alcune imprese hanno puntato sull’innovazione, altre no e si sono trovate in difficoltà”. La zona ora è stata riconosciuta area di crisi non complessa. “Sì. Questo permetterà di ottenere agevolazioni per aprire nuove aziende, diversificare le produzioni, riqualificare edifici o assumere dipendenti”. Basterà per evitare la fuga dei giovani? “Per trattenere i nostri ragazzi le amministrazioni del territorio dovrebbero cercare di elaborare progetti condivisi. Ma serve la volontà di fare rete. E io non sempre la vedo”. Tengono banco, in provincia, anche le questioni Css e Pfas. “Sui Css confermo l’appoggio alle iniziative del Pd di Monselice. Bisogna evitare gli allarmismi, ma è giusto pretendere risposte che si basino su dati scientifici. Stesso discorso sui Pfas. Sì ad attenzione e rigore, ma non dobbiamo scatenare psicosi”. Che esperienza ha vissuto in questi anni, alla Camera? “Splendida. Ho un solo rammarico: la legislatura, credo, finirà tra pochi mesi e ciò non ci consentirà di completare il lavoro iniziato”. Cosa intende? “Mi ha telefonato il presidente di un’associazione di volontariato chiedendomi quando vedranno la luce i decreti attuativi della legge sul terzo settore. Non ho saputo rispondergli. L’instabilità politica porta con sé l’incertezza”. Sul suo futuro, invece, ha le idee chiare? “Ora penso a chiudere questa legislatura, poi valuterò se ricandidarmi. Non avrei problemi a confrontarmi con le preferenze, ma neppure a tornare alla mia vita di prima”. Di Davide Permunian
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